Emma ha il potere di postare una foto dal mare, come un’infinità di altre persone fa, e balzare tra le prime posizioni della classifica dei nomi più cliccati della rete delle ultime ventiquattr’ore. Sarebbe di diciotto ore fa il post dove cita Bukowski: “La gente si aggrappa all’abitudine come ad uno scoglio, quando invece dovrebbe staccarsi e tuffarsi in mare.” Il contenuto è un inno alla vita in barba alle abitudini, alla noia, e a tutto ciò che annichilisce l’essere umano, portandolo a vivere a metà.
Emma e l’invito a lasciar andare le abitudini
La frase non è tanto diversa dall’altra, famosa, di Marc Twain: “Tra vent’anni non sarete delusi dalle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite.” In un momento storico di grande incertezza l’invito è di lasciar andare le abitudini: frangenti esistenziali che annichiliscono, non chiari, che non fanno bene. Il tempo a disposizione è limitato, sarebbe bene vivere al massimo e al meglio i giorni a disposizione, con chi ci piace e ci fa stare bene. Il ragionamento è elementare, ma a pensarci bene quante volte ci perdiamo in rapporti e attività riempitive che un attimo dopo ci fanno sentire più soli di prima?
La considerazione è legata all’episodio privato di Fedez, alla sofferenza che la stessa Emma conosce e alla forza che ha sviluppato superandola. Vivere è un continuo assistere a cambiamenti, altrui o personali, a treni che passano: su alcuni dovremmo salire, da altri dovremmo scendere e altri ancora andrebbero evitati. Le relazioni, di qualunque natura esse siano, hanno senso solo se chiare, reciproche e rispettose. Il resto è una perdita di tempo di contorno, destinata a cominciare e finire.