Si apre una bufera all’interno del Movimento 5 Stelle. Vito Petrocelli ha espresso una critica sulla scelta di ospitare in videoconferenza Zelensky in Parlamento. Da qui un’escalation di commenti da parte della politica e la richiesta di dimissioni. L’attuale presidente della Commissione Esteri del Senato, non vuole lasciare il suo ruolo e chiede al suo partito di chiudere con il governo Draghi: “Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi. Questo governo ha deciso di inviare armi all’Ucraina in guerra, rendendo di fatto l’Italia un paese co-belligerante“. Visti i pareri discordanti, si prospetta quindi lo spiraglio di una crisi nella maggioranza. Chiara la posizione di Italia Viva che chiede ai vertici del Movimento 5 Stelle di prendere le distanze dal senatore.
Petrocelli chi è. Le possibili soluzioni e scenari
Il M5s chiede quindi a gran voce l’intervento del suo leader Giuseppe Conte. Al momento però i vertici di partito minimizzano attraverso le parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà: “Quelle del senatore Petrocelli sono considerazioni personali che non rappresentano la posizione del M5S. Le posizioni del M5S sono quelle indicate da Conte, siamo qui per lavorare“.
L’espulsione è, in ogni caso, una possibilità che Petrocelli prende in considerazione: “Il Movimento 5 stelle prenderà una decisione, può decidere di espellermi. Il presidente Conte può fare quello che vuole. Vogliono espellere un senatore perché non vota per l’invio di armi a un Paese in guerra? Vedano loro quali sono le conseguenze“.
Le prime dichiarazioni
La prima ad esprimersi sulla vicenda è la vice presidente dei senatori di Italia Viva, Laura Garavini: “I vertici del M5S si dissocino dalle gravissime parole di Vito Petrocelli riguardo al ritiro dei ministri e sottosegretari a un governo italiano definito interventista che sta giustamente difendendo i valori della democrazia incarnati dalla eroica resistenza del popolo ucraino“.
Una richiesta alla quale si associa anche il senatore dem, Andrea Marcucci: “La posizione del presidente della commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli, non è più sostenibile. Il M5S deve assumere una decisione”.
In replica arrivano le dichiarazioni del diretto interessato che si dice convinto della sua posizione
“Non intendo lasciare la presidenza della commissione Esteri. Credo di poter portare, come ho fatto in tre anni con tre maggioranze diverse, anche quando non condividevo passaggi di quelle maggioranze, la voce del governo in carica in ogni consesso internazionale, come farò anche lunedì a Washington“.
Al momento la posizione più chiara sembra quella del presidente del Consiglio, Mario Draghi che conferma l’aiuto da parte del governo italiano, auspicando un ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea, sebbene non dimentichi di segnalare che c’è un iter da seguire.