Franco Battiato, all’anagrafe Francesco Battiato oggi avrebbe spento settantasette candeline. Il maestro, scomparso lo scorso 18 maggio, è stato uno dei musicisti italiani maggiormente influenti, colto, raffinato ed innovativo, nel suo modo di scrivere, cantare e vivere la vita. Con il suo stile musicale e di scrittura è stato in grado di farsi apprezzare e di poter conquistare l’animo degli ascoltatori di più generazioni. Ricordando il giorno del suo compleanno, ripercorriamo le tappe fondamentali della carriera del maestro Franco Battiato.

Franco Battiato, gli inizi

Franco Battiato, all’anagrafe Francesco Battiato, è nato il 23 marzo del 1945 a Ionia, un paese in provincia di Catania che dall’ottobre del 1945, anno di nascita del maestro, cambiò nome e divenne Riposto. Il giovane Battiato si iniziò ad affacciare alla scena musicale dopo aver compiuto la maggiore età, nei magici e ricchi anni 60, ma la sua musica avanguardistica non ottenne grandi vendite. Da li la svolta nel genere musicale, il maestro inizia a sperimentare una musica “colta” abbracciando i generi rock progressivo e new wave, il successo arriva ed il maestro riesce a farsi apprezzare anche fuori dai confini nazionali. La svolta avvenne nel momento in cui il maestro Franco Battiato iniziò ad allontanarsi dalla musica sperimentale e passò ad un unico pop d’autore, genere estremamente in voga negli anni 70, ed è li che iniziò a vendere milioni di copie, grazie ad i suoi testi criptici e ricchi di citazioni che l’ascoltatore deve afferrare.

Gli anni 80 ed il successo

Per il maestro Franco Battiato gli anni 80 sono gli anni della consacrazione, nel 1981 vende milioni di copie e raggiunge il successo con “la voce del padrone” che in futuro si rivelò la sua miglior vendita. Il cantautore siciliano entra nel cuore degli italiani con alcuni capolavori che ancora vengono ricordati con grande stima ed affetto, come ad esempio “Cuccurucucù”, “Bandiera Bianca” e “Centro di gravità permanente”, successi immortali che proiettarono Franco Battiato al successo internazionale. Nella fine degli anni 90, precisamente nel 1987 riscosse un grande successo anche al Teatro Regio di Parma e di li in poi iniziò ad allargare il suo lavoro anche all’opera lirica, al genere etnico e non solo. Nei suoi testi si leggono le sue passioni per l’esoterismo e le filosofie orientali oltre a numerose citazioni di altissimo livello. Avanguardista, colto ed innovativo, appassionato ed innamorato dell’arte a 360°, dalla musica al cinema, passando per la pittura ed ovviamente la filosofia. Il maestro, una delle menti più poetiche e geniali che il nostro paese abbia mai avuto, ha lasciato un vuoto incolmabile nella cultura italiana.