Dopo l’annuncio del Ministero dell’Istruzione dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan sulla riapertura nella giornata di oggi all’istruzione secondaria per le giovani donne afghane, arriva il dietro front. Zabihullah Mujahid, portavoce del governo afghano e viceministro della cultura, aveva annunciato a gennaio che avrebbero riaperto le scuole per il genere femminile. Queste erano le regole stringenti per il rientro in classe: Le donne potevano continuare a frequentare le università purché garantendo la segregazione di genere in classe. Inoltre, doveva essere assicurato che i materiali didattici fossero stati conformi ai valori islamici. I docenti, infine, dovevano essere selezionati separatamente per genere. Questa mattina però è arrivato il dietrofront da parte de Talebani che hanno ordinato la nuova chiusura.
Gli ostacoli sollevati in Afghanistan dai Talebani
Uno dei maggiori ostacoli per le giovani afghane rimangono quindi le norme talebane. Le donne, infatti, possono uscire di casa solo con un “mahram”, il tutore uomo. Questo renderebbe difficile il loro percorso scolastico. A parlare della questione è stata una diciannovenne afghana che ai microfoni di Al Jazeera aveva dichiarato: “Dal punto di vista dei talebani, l’istruzione per le ragazze è un crimine. Se non fosse stato così non le avrebbero bandite dalle scuole”.
La cronaca della giornata
Il dietrofront è stato documentato da una troupe televisiva locale che stava filmando il rientro a scuola delle ragazze dopo mesi alla Zarghona High School di Kabul. L’insegnante dopo pochi minuti dall’ingresso è entrata in aula e ha ordinato a tutte le studentesse di lasciare l’istituto. Subito le prime reazioni, molte di loro hanno reagito alla nuova disposizione con le lacrime. Questo episodio va contro quindi alla comunità internazionale, impregnata da anni ormai sul rispetto del diritto all’educazione per tutti e non rispetta uno dei punti fondamentali della trattativa con il regime dei Talebani.
Le prime reazioni dai portavoce in Afghanistan
Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha dichiarato ad un’agenzia di stampa locale che si sta lavorando per riaprire le scuole secondarie per le giovani donne. Ma non ha fornito dettagli o una data. La leadership talebana potrebbe non essere d’accordo su questo tema essendo divisa su altri punti relativi ad una radicale tradizione. I talebani, ancora oggi, rifiutano ideologicamente quasi ogni partecipazione delle donne alla vita pubblica.