Guerra Ucraina, Cacciari: “Il linguaggio in politica ha un peso e quello utilizzato dal Presidente USA in questa crisi mi preoccupa”.

Guerra Ucraina, Cacciari e la pace sparita dal vocabolario politico

 

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Il Presidente USA Joe Biden.

La guerra in Ucraina prosegue e il professor Massimo Cacciari è intervenuto su Radio Cusano Campus, ai microfoni de L’Italia s’è desta, programma curato e condotto dal direttore Gianluca Fabi, per commentare la situazione politica e il comportamento dell’Italia e delle potenze occidentali sulla crisi.
Cacciari ha ammesso, innanzitutto, la sua preoccupazione per un certo linguaggio politico emerso nelle ultime settimane di conflitto. Un linguaggio aggressivo e provocatorio, che ha rimosso la parola “pace” dal suo vocabolario e che non sembra lasciare molto spazio alla diplomazia.

“Ci troviamo di fronte all’aggressione di uno stato sovrano, dunque la pace è trattabile solo se la potenza che ha invaso mostra con chiarezza che intende ritirarsi. Ma, perché questo avvenga, occorre che ci sia disponibilità a trattare.
Sono stupefatto da un certo linguaggio. Il linguaggio in politica ha un suo peso. Anche se penso che il mio oppositore politico abbia torto marcio, se voglio arrivare a una pace concordata con lui non posso dargli in continuazione del bandito o del criminale.
Lasciamo perdere le parole di Di Maio, che conta come il due di picche, ma sono le parole di Joe Biden a preoccuparmi. Ovviamente mi auguro che dietro queste parole di Biden, ci siano all’opera persone che stiano portando avanti le trattative. Di sicuro, si tratta di un linguaggio diverso rispetto a quello che la diplomazia americana ha sempre avuto in situazioni simili. Ai tempi del Vietnam, nessun presidente USA ha usato termini di questo tipo verso i russi”.

Il rischio Terza Guerra Mondiale e il ruolo dell’Europa: “Ci vuole una nuova Yalta”

Nei giorni scorsi, il presidente ucraino Zelensky ha ribadito l’importanza della diplomazia per scongiurare la Terza Guerra Mondiale.
È dello stesso avviso, dunque, il professor Cacciari, che sottolinea come la bomba atomica abbia, negli anni, rappresentato il deterrente nei confronti di una simile escalation.

Chi ci ha salvato dalla Terza Guerra Mondiale è l’atomica. La più straordinaria arma di pace che l’uomo abbia inventato, questo bisogna ammetterlo. Senza di essa avremmo avuto la guerra per la crisi dei missili di Cuba, per la Corea e per tante altre situazioni dopo la Seconda Guerra Mondiale, è inutile negarlo. Ma non possiamo continuare così”.

Cacciari torna, quindi, a criticare le potenze occidentali, e soprattutto l’Europa, incapaci di giocare un ruolo determinante per la ricerca di una soluzione pacifica.

Ci vuole una nuova Yalta, le grandi potenze devono incontrarsi e stabilire zone neutrali, cuscinetti di protezione, quali zone de-militarizzare.
Possibile che siamo caduti così in basso?
Queste sono le stesse potenze che insieme ci hanno salvato dai nazisti, dovrebbero essere a quell’altezza.
L’Europa vuole giocare il suo ruolo? Facesse da ponte tra queste potenze (Stati Uniti, Russia e Cina n.d.r.). Questo dovrebbe essere il suo ruolo, non quello militare, che fa ridere, visto che non ha nemmeno un esercito comune.

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Angela Merkel.

Sull’Europa, in particolare, Massimo Cacciari è convinto che solo la Germania potrebbe avere la statura e il peso politico per guidare un processo di questo tipo.

“Alcuni invocano Angela Merkel per intervenire sulla questione ma lei ormai è in pensione. Però è ovvio che si rivolgano a lei, che ha grande conoscenza di quel mondo e parla russo.
Ma questa è storia che si ignora. Noi abbiamo Di Maio come Ministro degli Esteri, cosa ne sa dei rapporti storici tra le nazioni di quella parte d’Europa?
Solo la Germania può fare da leader europeo in questo senso. Nemmeno la Francia può farlo, perché fu lei la causa del fallimento della politica europea comune sulla sicurezza: avendo la sua atomica, la Francia ha preferito andare da sola”.

Il link per riascoltare il podcast dell’intervento del professor Massimo Cacciari a L’Italia s’è desta: https://www.radiocusanocampus.it/podcast/massimo-cacciari-6/