La guerra tra Russia e Ucraina è arrivata al suo ventisettesimo giorno. Sale anche la tensione tra Russia e Stati Uniti: Putin che ha richiamato l’ambasciatore americano John Sullivan dopo le parole di Joe Biden, che ha accusato Mosca di valutare “l’uso di armi chimiche e biologiche” e ha definito il capo del Cremlino “un dittatore assassino e un criminale di guerra”. Intanto i colloqui tra le delegazioni delle parti in guerra continuano senza produrre l’effetto sperato. “Mariupol è stata ridotta in cenere“, ha poi affermato Zelensky che ha invitato il popolo a resistere al nemico e ha ventilato un accordo di pace solo se i Paesi Nato garantiranno la sicurezza. Via i tecnici ucraini dal sito di Chernobyl.
Guerra Russia Ucraina, tutti gli aggiornamenti del ventisettesimo giorno
Ue, Borrell: la sfida ora è attuare la difesa comune
“Dopo due anni di duro lavoro abbiamo un piano e quel piano è la bussola strategica sulla difesa comune. Ma i piani vanno attuati, sennò non servono a nulla. Questa è la sfida e non sarà facile. Per la prima volta però abbiamo un impegno da parte degli Stati membri, con un cronoprogramma chiaro. Io vigilerò perché gli impegni siano mantenuti”. Lo ha detto l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borell.
L’Ucraina: 10 ospedali completamente distrutti
Dieci ospedali ucraini sono stati completamente distrutti dai bombardamenti. Lo ha detto il ministro della salute ucraino Viktor Lyashko, aggiungendo: “Il nemico ha già bombardato 139 ospedali, le cure mediche non possono più essere fornite lì e queste strutture vanno ricostruite da zero”. Altri ospedali non hanno potuto essere approvvigionati di medicine e altre forniture a causa dei combattimenti nelle vicinanze.
Ucraina, nuova manifestazione a Kherson: russi lanciano lacrimogeni
Nuova manifestazione di protesta contro l’invasione a Kherson dove la popolazione è tornata in piazza ed è stata attaccata dalle forze russe che hanno tentato di disperderla con il lancio di gas lacrimogeni. Lo riporta l’Ukrainska Pravda sottolineando che appena il fumo dei lacrimogeni si è diradato alcuni residenti sono tornati in piazza.
Russia, ok Duma a legge su pubblicazione “fake news”
I deputati russi hanno dato il via libera alla legge che prevede pesanti sanzioni, compreso il carcere, per la pubblicazione di “notizie false” relative alle attività del Paese all’estero. Il testo, adottato in terza lettura, punisce la “diffusione pubblica di informazioni volutamente false fatte passare come informazioni affidabili” sulle attività russe al di fuori del proprio territorio, si legge in un comunicato del Parlamento.
Mosca a Biden: non abbiamo armi chimiche, solo insinuazioni
Le accuse del presidente Usa, Joe Biden, sul fatto che Mosca starebbe valutando l’uso di armi chimiche e biologiche sono “insinuazioni malintenzionate”. E’ la replica del viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, che, riporta l’agenzia Interfax, aggiunge: “Noi non abbiamo simili armi”.
Zelensky: “Disposti a non richiedere di aderire alla Nato ma sia garantito il cessate il fuoco”
L’Ucraina è disposta a impegnarsi a non richiedere di aderire alla Nato a condizione che sia garantito un cessate il fuoco, che la Russia ritiri le sue truppe e che siano fissate garanzie per la propria sicurezza: lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, in dichiarazioni trasmesse da emittenti tv di Kiev. “E’ un compromesso per tutti” ha sostenuto il capo di Stato: “Per l’Occidente, che non sa come comportarsi con noi rispetto alla Nato; per l’Ucraina, che chiede garanzie di sicurezza; per la Russia, che non vuole un’espansione ulteriore della Nato”. Zelensky ha aggiunto che Kiev sarebbe anche pronta, sulla base di un cessate il fuoco e di specifiche assicurazioni sul piano militare e della difesa, a discutere lo status della Crimea e delle regioni del Donbass dal 2014 sotto il controllo di forze separatiste alleate di Mosca. Le dichiarazioni sono state rilasciate ieri sera, alla vigilia dell’intervento del presidente ucraino in videocollegamento con le Camere riunite del Parlamento italiano, previsto oggi alle 11.
Da oggi i medici ucraini potranno esercitare in Italia
Medici e professionisti sanitari ucraini potranno esercitare, da oggi e fino al 4 marzo 2023, la professione in Italia in via temporanea. Lo prevede il decreto ‘Misure urgenti’ per l’Ucraina pubblicato nella Gazzetta del 21/3. “E’ consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24/2/22 che intendono esercitare nel territorio nazionale, in strutture sanitarie pubbliche o private, una professione sanitaria o socio sanitaria in base a qualifica conseguita all’estero regolata da direttive Ue”.
Kiev: “Scorte truppe russe solo per altri 3 giorni”
Nel suo ultimo rapporto operativo pubblicato stamattina, l’esercito di Kiev afferma che “secondo le informazioni disponibili, le forze di occupazione russe che operano in Ucraina hanno scorte di munizioni e cibo per non più di tre giorni“. I funzionari hanno affermato che la situazione è simile per il carburante e hanno sottolineato l’incapacità della Russia di organizzare un gasdotto per soddisfare le esigenze delle truppe come esempio del loro fallimento logistico.
E “In un momento in cui siamo testimoni del ritorno della guerra in Europa”, il Consiglio Ue ha approvato il piano strategico di difesa Ue fino al 2030 che prevede una capacità di intervento rapido di 5mila unità. “L’attuale ambiente ostile per la guerra in Ucraina richiede un salto di qualità in avanti, un piano d’azione ambizioso per una maggiore sicurezza e difesa dell’Ue per il prossimo decennio”, ha scritto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell.
Il conteggio delle vittime civili
Sale ad almeno 925 il bilancio dei civili uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione da parte della Russia, secondo i dati in possesso dell’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani (Unhcr).
Zelensky al Parlamento italiano
Alle 11 l’atteso discorso del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Montecitorio. Deputati e senatori presenti saranno sistemati in ogni strapuntino ricavabile nell’emiciclo, tra scranni e tribune, come per il giuramento del presidente della Repubblica del mese scorso. si tratta della terza volta nella storia che un capo di Stato stranieri parla alla Camera, dopo re Juan Carlos e papa Giovanni Paolo II.