La variante Omicron e soprattutto la sua sotto variante Omicron 2 stanno spaventando il nostro paese con un aumento significativo di contagi. I numeri però, leggendo il dato legato ai decessi ed ai ricoveri in ospedale, sia ne reparti ordinari covid che nei reparti di terapia intensiva è rassicurante. Alla sezione dedicata alla salute dell’agenzia di stampa Adnkronos, l’infettivologo Matteo Bassetti ha fatto chiarezza sulla salita della curva dei contagi da coronavirus.

Variante Omicron 2, Bassetti: “I contagi non portano a malattia grave grazie ai vaccini”

Ad Adnkronos Salute, l’infettivologo e direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti fa chiarezza sulla sotto variante della variante omicron, smentendo le voci sull’inizio di una quinta ondata: “Io non credo che siamo di fronte ad una quinta ondata. Forse ad una prima ondata di una infezione completamente diversa – spiega Matteo Bassetti – rispetto a quella che abbiamo visto a gennaio, febbraio di quest’anno. Forse è la prima ondata di un virus depotenziato perché non è paragonabile alle precedenti quattro ondate e perché i nostri ospedali hanno pressione zero. Ovvero, questo aumento dei contagi non porta ad una malattia grave. Conclude con una buona notizia il professor Bassetti. L’infettivologo ricorda e sottolinea l’importanza della vaccinazione contro il coronavirus: “Se vediamo i numeri, l’incremento dei nuovi casi ha 10-15 giorni di vita e quindi avremmo già dovuto vedere un aumento sui ricoveri e sulle terapie intensive se avesse portato ad una malattia grave. Dobbiamo monitorare, fare attenzione – spiega Matteo Bassetti – ma i vaccini funzionano eccome.

I rischi della Variante BA.2

Sempre ad Adnkronos Salute, l’infettivologo Matteo Bassetti ha parlato degli eventuali rischi legati alla sotto variante BA 2 della variante Omicron: “Non mi pare così aggressiva, è molto contagiosa e l’aumento dei casi è la prova. Può recidivare nel 3-4% dei casi. Omicron rispetto a Delta, secondo uno studio pubblicato su ‘Cell’, fa produrre un numero di anticorpi dieci volte inferiore, in qualche modo è in grado di colpire più volte anche a distanza ravvicinata. I contagi cresceranno ancora ma non ci saranno le forme gravi, il ciclo vaccinale con la dose booster non è bucato dalla variante Omicron 2 – precisa l’infettivologo – ma in Italia abbiamo molti che hanno fatto due dosi vaccino e poi la malattia. Se è vero che con Omicron 2 si ha una risposta immunitaria dieci volte inferiore, forse vale la pena per queste persone di fare la terza dose anche dopo l’infezione naturale. Magari nelle persone più anziane e con Co-morbilità anche dopo aver avuto Omicron – conclude Bassetti – dovrebbero fare la terza dose.”