Bambini ucraini a scuola: il punto sull’accoglienza. Sono 21.658 i minori in fuga dal conflitto russo, su quasi 54mila persone arrivate nel nostro paese, questo secondo gli ultimi dati del ministero dell’Interno.

Bambini ucraini a scuola: il punto sull’accoglienza 

ll ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha incontrato in videoconferenza la ministra delle Politiche Sociali dell’Ucraina, Maryna Lazebna per discutere dell’accoglienza temporanea dei bambini ucraini soli non accompagnati e dell’assistenza umanitaria.

Bambini ucraini in Italia, l’inserimento

L’Italia è attiva su è tutti i livelli nell’accoglienza, con le istituzioni centrali, le autorità locali, con l’economia sociale e con le singole famiglie e cittadini per dare sostegno a chi sta arrivando.

Uno dei punti principali è proprio quello dell’inserimento dei bambini nel sistema scolastico italiano, anche attraverso il sostegno linguistico necessario. I dati che il governo ha in mano ci dicono che i minori entrati nel nostro Paese sono il 40% sul totale dei cittadini arrivati in Italia dall’inizio del conflitto. Fra questi, i minori non accompagnati attualmente censiti sono 16.

I numeri

In questo momento ad occuparsi dell’inserimento nelle classi dei singoli ragazzi sono gli uffici scolastici regionali e le scuole. I numeri sono ancora bassi, ad oggi, se ne contano 2.570 tra quelli già accolti dalle statali (mentre ancora non c’è un dato che consideri anche le scuole paritarie e comunali), numeri che crescono di giorno in giorno e che hanno superato le 400 unità. Ma si aspettano molti nuovi arrivi.

Il lavoro del Ministero dell’Istruzione

Stefano Versari, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione, ha firmato tre note del 4 e dell’8 marzo 2022 con le prime indicazioni per l’accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli, comprendenti 20 milioni di euro per il supporto psicologico e una rilevazione sui numeri dell’accoglienza.

“Sono molteplici i gradini da predisporre per permettere di risalire dai sottosuoli della sofferenza. – Ha detto Versari in un’intervista su Vita – Occorrono interventi di socializzazione, linguistici, culturali, stili di accoglienza, “patti di comunità” con il territorio, raccordi istituzionali. Non ultimi, rapporti con la comunità degli ucraini già residenti in Italia. Ognuno di questi interventi costituisce un gradino della scala da costruire per la risalita alla luce di ciascun studente esule.