Kateryna Monzul, chi è l’arbitra ucraina fuggita dalla guerra

Arbitro è…una passione. E’ quanto è successo a Kateryina Monzul, in una delle nazioni che ha maggiormente investito i soldi ricevuti per una delle recenti edizioni dei Campionati d’Europa, assieme alla gemella Polonia, l’Ucraina.

Il paese è in guerra con la Russia e stanno passando dei giorni e contando i morti tra la popolazione civile, senza che i tavoli della diplomazia riescano a contenere le ulteriori perdite, da una parte e dall’altra, come è stato mostrato dai canali televisivi di tutto il mondo.

Dall’Ucraina viene l’arbitro di livello internazionale Kateryna Monzul.

Kateryna Monzul quando sei un arbitro…senza confini

Kateryna Monzul, chi è l’arbitra ucraina fuggita dalla guerra.

Lei è una donna ucraina di 40 anni, provenienza Kharkiv. Ha acquisito, come le illustri colleghe europee e mondiali, vedi Stéphanie Frappart, ha acquisito la qualifica di Arbitro Internazionale.

E’ scappata dalle bombe e dalla guerra, la persona, prima che l’arbitro. E’ stata fraternamente adottata dall’A.I.A., l’Associazione Italiana Arbitri. E ieri ha debuttato in Inter-Sampdoria, gara della Serie A femminile di casa nostra.

Da persona libera, capace di esportare una idea, quella di avere una propria capacità ragionatrice, ha voluto fare l’ingresso in campo, di fianco alle sue assistenti, con la bandiera dell’Ucraina sulle spalle. Tanto per mettere le cose in chiaro, consapevole che la fotografia avrebbe fatto, come è logico e naturale, il giro del mondo.

Un ulteriore messaggio, dopo la vittoria del suo paese ai Campionati del Mondo di Atletica Leggera Indoor (al coperto) della sua giovanissima connazionale, Jaroslava Mahučich, appena ventenne.

Per la cronaca l’Internazionale ha superato 4-3 la Sampdoria e la Monzul ha dispensato solo un cartellino giallo in 90 minuti.

I primi pensieri dedicati all’Ucraina

Una volta in Italia, ha dichiarato:

“Sono scappata da Kharkhiv qualche giorno fa. È stato davvero pericoloso e terribile. I pensieri dell’essere umano, prima che del fischietto internazionale, sono stati dedicati alle persone che ha nel cuore, le due sorelle e i suoi nipoti: Ad ogni momento sentivamo spari e bombe. E siamo corsi sottoterra e ci siamo seduti lì, ad aspettare che si fermassero. Ma non si sono fermate. Non potevo credere, a quello che stavamo vivendo”.

Kateryna proseguirà a dirigere le partite nella Serie A italiana, con il sostegno e l’incoraggiamento sia dell’A.I.A. che di FIFA e UEFA. “La famiglia arbitrale Europea mi ha sostenuta sin dal principio. Sono commosso, mi hanno toccato il cuore”.

Buona fortuna, Signor Arbitro.

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