Vaccini Covid, Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, critica i rallentamenti della campagna vaccinale in Italia, evidente negli aumenti recenti dei contagi.
Vaccini Covid, Cartabellotta: “Calo di attenzione su Covid e vaccinazioni”
Lancia l’allarme il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, intervenuto su Radio Cusano Campus, ai microfoni de L’Italia s’è desta, programma curato e condotto dal direttore Gianluca Fabi. Per Cartabellotta, la situazione è sempre più da tenere sotto controllo, alla luce di un preoccupante rallentamento della campagna vaccinale.
“La pandemia non ci lascia in pace. E, a peggiorare le cose, c’è un tema trascurato: la campagna vaccinale è al palo. Ho visto i dati e mi sono un po’ arrabbiato: nelle ultime settimane abbiamo perso dal 40% al 18% in meno per quanto riguarda i nuovi vaccinati. Nell’ultima settimana, quella dal 14 al 20 marzo, abbiamo fatto solo poco più di 20mila nuovi vaccinati, di cui circa 4 mila nella fascia tra i 5 e gli 11 anni, 11.400 nella fascia tra i 12 e i 49 anni e poco più di 4.700 nella fascia over 50. Questo significa che, al di là della circolazione virale, la campagna vaccinale ha tirato i remi in barca.
Vaccini Covid: “La vaccinazione dei bambini e quella per la quarta dose sono ferme”
Cartabellotta evidenzia come la vaccinazione dei bambini e la somministrazione della quarta dose – al momento prevista solo per i soggetti più fragili – siano indicatori evidenti di questa tendenza.
“Sulla vaccinazione in età pediatrica siamo praticamente fermi da settimane. Siamo al 33,3% a livello nazionale per quanto riguarda la doppia dose, ma ci sono grandi differenze regionali. Ad esempio, la Puglia ha vaccinato quasi il 50% dei bambini con doppia dose, mentre la provincia di Bolzano il 17,4% e le Marche il 19,4%.
Altro dato che mi ha stupito in negativo è quello sulla quarta dose, destinata al momento soltanto a meno di 800mila persone. A livello nazionale, siamo a una copertura del 5,6%, nonostante la campagna sia cominciata da oltre un mese”.
“Ancora troppi soggetti suscettibili di contagio in Italia”
Il presidente della Fondazione Gimbe indica allora quale sia il problema principale di questa sottovalutazione in atto della pandemia: troppi individui sono ancora potenziali vittime del contagio.
“Mi sembra ci sia un calo di attenzione anche da parte delle autorità sanitarie. Una sorta di pausa, anche dal punto di vista mentale, sul tema Covid e sulle vaccinazioni di conseguenza.
A oggi, infatti, le persone vaccinabili sono più di 4 milioni e mezzo, con prima dose, e oltre 2 milioni e 600 mila, per quanto riguarda le dosi booster, indispensabili con una variante altamente trasmissibile come Omicron. Tutti questi soggetti sono suscettibili di contagio, e questo è un problema in un momento in cui la circolazione virale è aumentata in maniera consistente”.
Sull’aumento dei casi e dei ricoveri in terapia intensiva: “Situazione ancora non grave ma serve attenzione”.
A quanto pare, l’aver celebrato da pochi giorni la Giornata Nazionale delle Vittime del Covid, non basta a ricordare di tenere alta la guardia.
Pur ammettendo che non siamo ancora di fronte a un’eventuale ‘quinta ondata’, Cartabellotta sottolinea come i numeri di questi ultimi giorni debbano essere guardati con attenzione.
“Non si tratta di un’ondata come quella di inizio anno, ma i numeri cominciano a diventare importanti.
Nelle grandi regioni del Nord, che contano oltre 20 milioni di abitanti e, quindi, più di un terzo della popolazione italiana, c’è una circolazione del virus che è circa la metà di quelle del Centro-Sud.
Ma se la cosa si ripercuotesse anche sulle regioni del Nord, i numeri sarebbero molto più pesanti, perché sono le regioni con più abitanti.
Due dati interessanti sono relativi agli ingressi in terapia intensiva: sono scesi dalla metà di gennaio fino all’inizio di marzo e ora invece son stabili. C’è stata una frenata che ci dice che ci sono più persone che vengono colpite da una forma grave della malattia, dato confermato da quello relativo ai decessi: anche questa discesa dei numeri si è arrestata”.
Come convivere con il virus?
Il presidente della Fondazione Gimbe ha concluso il suo intervento ricordando l’importanza dei piccoli sacrifici quotidiani che ognuno di noi deve fare per arrivare a una convivenza con il Covid-19.
“La convivenza con il virus si fa con piccoli sacrifici di 60 milioni di persone. Se tutti rispettiamo le regole, possiamo vivere questa convivenza. Se si cala l’attenzione – e su questo anche il presidente del Consiglio Draghi è stato chiaro – si mettono a rischio le riaperture e la normalità verso cui stiamo tornando. Il contributo deve essere sempre di tutti”.
Il link per riascoltare il podcast al Presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta: https://www.radiocusanocampus.it/podcast/nino-cartabellotta-pres-fondazione-gimbe-aggiornamento-dati-covid/