Dalla seconda categoria all’esordio con rete decisiva in Serie A con l’Atalanta: la favola di Moustapha Cissé è diventata realtà. Guineano, classe 2003, che giocava in una squadra per rifugiati solo pochi mesi fa, ha trovato contro il Bologna la prima rete in campionato, quindici minuti dopo il suo esordio con la maglia nerazzurra. L’Atalanta continua a sognare la Champions League, anche grazie al sorriso e alla freschezza di Moustapha Cissé.

Atalanta, favola Cissé

A sedici anni, Moustapha Cissé, orfano di padre, lascia Conakry, la capitale della Guinea e arriva in Italia. Viene in Puglia e partecipa al campionato di seconda categoria con i Rinascita Refugees, squadra composta da rifugiati e richiedenti asilo in Italia. Le ottime prestazioni hanno attirato su di sé le attenzioni di diversi club, tra cui proprio lo scouting dell’Atalanta. Il classe 2003 viene notato dai nerazzurri e portato subito nella squadra primavera. Appena tre partite – in cui realizza tre reti – e la chiamata in prima squadra di Gian Piero Gasperini, rimasto stregato dalle prestazioni del guineano. Precoce ma subito decisivo, prima in Primavera poi in Serie A. Gara bloccata contro il Bologna, l’allenatore nerazzurro richiama Luis Muriel e al 65 minuto fa esordire proprio Moustapha Cissé: quindici minuti più tardi, è proprio lui a segnare la rete decisiva per l’Atalanta.

Tra sogni e futuro

Esordire poteva già essere difficile, farlo subentrando ad un calciatore del calibro di Luis Muriel poteva essere devastante. Moustapha Cissé lo è stato, ma nel senso buono del termine. Una rete da rapace d’area, di chi ha la fame di voler prendersi tutto, grazie al lavoro e al sacrificio. Con le tante assenze offensive nei nerazzurri, il giovanissimo guineano potrebbe essere una nuova freccia nell’arco di Gian Piero GasperiniDecisivo, d’altronde, ha già dimostrato di essere. Quindici minuti dopo il suo esordio in Serie A. Che favola, quella di Moustapha Cissé.