Ventiseiesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina. Le sirene antiaeree non cessano di suonare a Kiev e in altre regioni, come Kharkiv Leopoli. Nella capitale ucraina sono stati colpiti diverse abitazioni e un centro commerciale. Secondo i media locali ci sarebbero almeno quattro morti negli attacchi, mentre i vigili del fuoco sono riusciti dopo ore a spegnere le fiamme. L’Ucraina ha respinto la richiesta di Mosca di consegnare Mariupol, che continua ad essere sotto attacco anche dal mare. La Russia ieri aveva chiesto il ritiro dei militari dalla città sul Mar Nero sotto assedio proponendo al contempo un cessate il fuoco momentaneo per permettere i corridoi umanitari.   La vicepremier Iryna Vereshchuk ha risposto alla Russia affermando che “la resa non è un’opzione”. Lo riporta il Kyiv Independent, aggiungendo che l’Ucraina “chiede che le forze russe consentano immediatamente un passaggio sicuro”.

Russia – Ucraina, ventiseiesimo giorno di guerra. Gli aggiornamenti

Draghi: “Alleanza istituzionale per accogliere rifugiati”

“Il modo in cui abbiamo reagito a tutte le emergenze degli ultimi due anni è stato quello di integrare le decisioni del governo con quelle delle Regioni e dei Comuni. Questa alleanza istituzionale è un patrimonio che dobbiamo tenere” anche “nell’accoglienza dei 60mila” cittadini ucraini “a oggi, e chissà quanti dopo. Sarà fondamentale”. Lo ha detto il premier Mario Draghi.

Mosca: sull’orlo della rottura le relazioni con gli Stati Uniti

Le relazioni diplomatiche tra Russia e Stati Uniti sono “sull’orla della rottura”. Lo sostengono fonti del Cremlino. Secondo la Russia, infatti, i commenti del presidente americano Joe Biden nei confronti di Vladimir Putin sono “inaccettabili”. La scorsa settimana Biden aveva definito Putin “un criminale di guerra”. Lo riportano le agenzie russe.

Kiev: quasi 2.400 bambini portati in Russia illegalmente

Il ministero degli Esteri ucraino ha denunciato che 2.389 bambini del Donbass occupato sono stati condotti illegalmente in Russia. “I casi di rapimento di bambini e di altri crimini commessi dagli occupanti russi contro i civili in Ucraina sono oggetto di indagine”, ha aggiunto il governo di Kiev, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

Facebook e Instagram bandite in Russia per “estremismo”

La Russia ha bandito Facebook e Instagram nel Paese per il loro coinvolgimento in “attività estremiste”. Lo riferisce Interfax. Secondo il servizio di sicurezza federale russo, infatti, “le attività di Meta (società che possiede i due social network, ndr) sono orientate contro la Russia e le sue forze armate”.

Ungheria: non sosterremo sanzioni contro sicurezza energetica

L’Ungheria ha fatto sapere di non avere intenzione di sostenere sanzioni contro la sicurezza energetica.

Mosca: con embargo petrolio russo, barile può andare a 300 dollari

Il possibile embargo dell’Occidente al petrolio russo potrebbe causare una fiammata dei prezzi dell’oro nero che potrebbero schizzare “a 300 dollari al barile”. Lo ha ribadito, riporta la Tass, il vice primo ministro russo Alexander Novak.

Crisi Ucraina, Mosca: impossibile per l’Ue fare a meno del gas russo ora

“E’ impossibile” per l’Europa al momento fare a meno del gas russo, mentre per quanto riguarda il greggio le compagnie petrolifere russe hanno iniziato a reindirizzare i flussi verso Est. Lo ha detto il vicepremier russo Aleksandr Novak citato dalla Tass.

Confindustria: “Ancora 300 italiani nelle aziende in Ucraina, ora rischiano”

Il presidente di Confindustria Ucraina, Marco Toson, lancia l’allarme per gli italiani ancora presenti in Ucraina. “Di nostri connazionali nelle aziende ucraine di proprietà di imprenditori italiani ce ne sono ancora molti, circa 300”, dice. “Purtroppo – spiega – hanno rifiutato lo spostamento nei giorni scorsi pensando che le cose potessero migliorare. Invece la situazione è peggiorata ed ora stanno rischiando”. In questo momento, aggiunge, “si sta operando per cercare di farli uscire. La situazione è seguita da Farnesina e ambasciata”.

Ucraina, negoziati durati un’ora e mezzo: ora gruppi di lavoro

Sono durati un’ora e mezzo i negoziati tra le delegazioni ucraina e quella russa, e continuano adesso nel formato dei gruppi di lavoro. Lo riferisce la Tass. “L’incontro è durato dalle 10:30 alle 12 con le delegazioni ufficiali, poi sono arrivati di nuovo i gruppi di lavoro. Oggi lavoriamo tutto il giorno”, ha detto un membro della delegazione ucraina e capo della fazione Sn David Arahamiya, citato dall’agenzia Unian. Non sono state fornite ulteriori informazioni sull’andamento dei colloqui.

La situazione a Kiev

È di almeno 4 morti il bilancio del bombardamento da parte delle truppe russe di un centro commerciale a Kiev. Lo riferiscono i media locali. A causa dell’attacco è scoppiato un incendio nel distretto di Podilskyi. I soccorritori giunti sul posto hanno scoperto che le auto hanno preso fuoco nel parcheggio e in 3-4 piani del centro commerciale. Sul posto sono intervenute 11 unità con attrezzature antincendio e 63 uomini. Secondo i media locali questo attacco avrebbe provocato almeno 4 morti.

Il fronte delle trattative

Secondo il Kyiv Independent la Svizzera sarebbe pronta a ospitare i colloqui tra Ucraina e Russia. Il presidente elvetico Ignazio Cassis ha dichiarato che spera che “le pistole tacciano presto” e che la Svizzera è pronta a mediare o a ospitare negoziati. Cassis visiterà in giornata il confine tra Polonia e Ucraina. Intanto nelle prossime ore è previsto un colloquio telefonico tra il presidente USA Joe Biden con l’omologo francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro italiano Mario Draghi e il premier britannico Boris Johnson. L’obiettivo è discutere “una risposta coordinata all’attacco immotivato e ingiustificato della Russia all’Ucraina”. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. Tra l’altro il presidente Biden, dopo aver partecipato a Bruxelles al vertice della Nato e al Consiglio europeo sull’Ucraina, il 25 marzo si recherà in visita in Polonia, a Varsavia, dove incontrerà quello polacco Duda.

Morti nelle strade di Mariupol

Il comandante del distaccamento di Azov, il maggiore Denys Prokopenko in un commento alla Cnn, ha affermato che Il bilancio delle vittime tra i civili cresce ogni giorno e ora supera le 3.000 persone. Ma nessuno può dire il numero esatto dei morti, poiché le persone vengono sepolte in fosse comuni, senza nome. Molti cadaveri restano insepolti per le strade. Alcune persone rimangono intrappolate sotto le macerie, sepolte vive”.