Tutto vero. Al limite del clamoroso, e che porterà di per sé un vero e proprio strappo diplomatico nelle già tese relazioni fra l’Ucraina e la vicina Bielorussia. Minsk è infatti considerata da molti come un feudo della Federazione Russa, con il suo Presidente Aleksander Lukashenko molto vicino al suo omologo del Cremlino Vladimir Putin, tanto che già qualche giorno fa si vociferava di un nuovo possibile contingente bielorusso pronto a invadere la martoriata Ucraina.

L’ambasciatore, Giuda e i trenta denari

L’ambasciatore bielorusso Igor Sokol ha ricevuto dal capo del Servizio di frontiera dell’Ucraina Sergii Deineko un sacchetto di velluto nero. All’interno gli evangelici trenta denari che paragonano l’ambasciatore a Giuda, il traditore di Gesù di Nazareth. La pittoresca messinscena vuole ribadire come Kiev si senta tradita dalla Bielorussia, accusata di aver offerto sostegno alla Russia nella ormai tristemente nota “operazione speciale militare” in corso. “Trenta monete d’argento sono il compenso per il tradimento”, dice uno dei soldati presenti alla… cerimonia.  Le trenta monete d’argento sono un chiaro riferimento all’episodio raccontato nel Vangelo, in cui Giuda Iscariota si fa pagare 30 denari dall’esercito romano perché lo aiuti ad arrestare Gesù.

E il tutto è condito da un video caricato sui canali social ufficiali del Servizio di frontiera dell’Ucraina…

La didascalia che accompagna il video lascia poco spazio all’interpretazione: “Con disprezzo!”

Le reazioni della Bielorussia

L’ambasciatore, inutile girarci attorno, non ha gradito l’omaggio. E dopo aver rifiutato “il cadeau” se l’è visto tirato dietro. Anzi, insieme a 11 suoi delegati ha deciso di abbandonare l’Ucraina in segno di protesta. Non prima che il video diventasse, suo malgrado, virale. E gli sgarbi non sono terminati: l’ambasciatore della Bielorussia Sokol ha confermato successivamente come le auto del convoglio diplomatico siano state minuziosamente ispezionate dalle forze dell’ordine ucraine: il diplomatico ha quantificato in 2 o 3 ore il tempo dedicato al setacciare le loro automobili. In un vortice che difficilmente si fermerà.