Dopo ancora una notte di sirene anti raid aerei in tutto il paese, il conflitto russo-ucraino arriva al suo venticinquesimo giorno. La situazione più critica rimane quella della città di Mariupol dove fanno sapere, attraverso Telegram, nella notte sarebbe stata attaccata una scuola con 400 civili all’interno. Ad intervenire il Presidente ucraino Zelensky che definisce l’assedio di Mariupol un crimine di guerra.

La cronaca del conflitto russo-ucraino

Zelensky: “Se non parliamo con Putin ci sarà la Terza guerra mondiale”

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto di essere pronto a negoziare con il suo omologo russo Vladimir Putin, ma ha avvertito che se i tentativi di negoziato fallissero la lotta tra i due Paesi porterebbe a “una Terza guerra mondiale”. “Ero pronto a trattare negli ultimi due anni e penso che senza negoziati non possiamo porre fine a questa guerra”, ha affermato Zelensky alla Cnn. “Se c’è solo l’1% di possibilità per noi di fermare questa guerra, penso che dobbiamo cogliere questa possibilità. Stiamo perdendo persone ogni giorno, persone innocenti sul campo”.

Onu: almeno 902 ucraini uccisi e 1.457 feriti da inizio guerra

Dall’inizio della guerra almeno 902 civili sono stati uccisi e 1.459 feriti in Ucraina, per lo più vittime dei bombardamenti e degli attacchi missilistici. Lo ha riferito l’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. Si ritiene che il bilancio effettivo sia considerevolmente più alto poiché l’ufficio dell’Onu, che ha un ampio team di monitoraggio nel Paese, non è ancora stato in grado di ricevere o verificare i rapporti sulle vittime da diverse città gravemente colpite, tra cui Mariupol.

Russia-Ucraina, i colloqui riprendono domani online

Russi e ucraini riprendono i colloqui domani con un incontro online. Lo scrive la Tass. “Un incontro online fra le delegazioni russa e ucraina è previsto per il 21 marzo”, si legge.

L’Italia non è mai stata al nostro fianco in questo modo

“Siamo in contatto permanente con il governo italiano a tutti i livelli. Io so personalmente quanto nel Parlamento italiano si sta lavorando per noi e questo rappresenta una svolta nei nostri rapporti bilaterali. L’Italia ha messo da parte ogni, per così dire, romanticismo nei confronti della Russia“. Lo ha detto la vicepremier dell’Ucraina con delega ai Rapporto con Ue e Nato, Olga Stefanishyna.

Mariupol attaccata con armi pesanti

Mariupol è stata colpita da armi pesanti sparate da quattro navi della Marina russa. Lo ha riferito il reggimento Azov sul suo canale Telegram, secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian. Il nemico continua a distruggere cinicamente la città ucraina, usando tutto l’arsenale disponibile. Dopo aerei, artiglieria, vari sistemi e carri armati, gli occupanti russi stanno distruggendo la città con armi pesanti di navi da guerra”.

Zelensky firma un decreto riguardo i canali di stato ucraini

Il presidente ucraino, ha firmato un decreto in cui accorpa tutti i canali televisivi nazionali in una singola piattaforma, citando l’importanza di una politica d’informazione unificata sotto la legge marziale: lo riporta l’agenzia di stampa Reuters, citando l’Ufficio della presidenza ucraina. Non è stato tuttavia specificato quando il decreto entrerà formalmente in vigore.

La Russia attacca una scuola a Mariupol, dove avevano trovato rifugio 400 persone

Questa notizia arriva da un post su Telegram delle autorità municipali di Mariupol. Il bombardamento sarebbe avvenuto ieri sera, l’edificio sarebbe stato distrutto e sotto le macerie restano donne, bambini e anziani. La Bbc da parte sua specifica che le informazioni non sono state verificate indipendentemente.

Zelensky sospende attività 11 partiti legati alla Russia

Il presidente ucraino, ha ordinato la sospensione delle attività di 11 partiti politici con legami con la Russia. Il più grande di questi è la Piattaforma di opposizione per la vita, che ha 44 seggi su 450 nel Parlamento del Paese. Il partito è guidato da Viktor Medvedchuk, che ha legami amichevoli con Vladimir Putin. Nella lista c’è anche il partito Nashi, guidato da Yevheniy Murayev. Prima dell’invasione russa, le autorità britanniche avevano ipotizzato che la Russia volesse insediare Murayev come leader dell’Ucraina.

Cina: il tempo dimostrerà che noi siamo dalla parte giusta del conflitto russo-ucraino

Ad intervenir da diversi giorni sul conflitto russo-ucraino è anche il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi. Lo stesso ha affermato che il tempo dimostrerà che la posizione della Cina è dalla parte giusta della storia: “La Cina continuerà a formulare giudizi indipendenti basati sul merito della questione e in un atteggiamento obiettivo ed equo. Non accetteremo mai alcuna coercizione e pressione esterna e ci opponiamo anche a qualsiasi accusa e sospetto infondati contro“.

Il presidente ucraino Zelensky parla di crimini di guerra nella città di Mariupol

Volodymyr Zelensky, in un nuovo video postato su Facebook, afferma che l’assedio di Mariupol passerà alla storia per quelli che definisce crimini di guerra da parte dell’esercito russo: “Fare questo a una città pacifica, quello che hanno fatto gli occupanti, è una cosa terribile che sarà ricordata per i secoli a venire“.

La proposta russa su Mariupol

Mentre anche Mosca conferma la catastrofe umanitaria nella città di Mariupol, l’esercito russo ha proposto un cessate il fuoco in città. Proposta che dal versante ucraino viene interpretato come un invito alla resa. Secondo Interfax, il ministero della Difesa di Mosca ha invitato le milizie ucraine nella città a esporre bandiere bianche per cessare le ostilità a partire dalle 9:30 ora italiana: dopodiché, gli arresi avranno due ore per deporre le armi e abbandonare la città. L’ultimatum russo scadrà alle 5 di lunedì mattina, entro il quale la Russia ha chiesto di ricevere una risposta da Kiev.

Zelensky a Israele: “Il conflitto russo-ucraino come l’Olocausto”

“Vogliamo vivere. I nostri vicini vogliono vederci morti. Questo lascia poco spazio ai compromessi”, dice Volodymyr Zelensky, “la nostra storia ha qualcosa in comune con la vostra. Durante la Seconda guerra mondiale erano i nazisti che imperversavano, che volevano distruggere gli ebrei, la soluzione finale contro il vostro popolo. Nessuno dimenticherà l’Olocausto, adesso ascoltate le parole del Cremlino: soluzione finale del problema ucraino, gli stessi termini“.

Parole che alcuni israeliani hanno visto come un vero oltraggio. Il paragone fra Olocausto nazista e il conflitto russo-ucraino, la citazione di Golda Meir – unica premier donna in Israele, natia proprio di Kiev- ha scosso gli animi: “La guerra è terribile ma il paragone con l’orrore dell’Olocausto è oltraggioso”, commenta il ministro delle Comunicazioni, Yoaz Hendel.

Sirene d’allarme in quasi tutto il territorio ucraino

Nella notte tante le sirene d’allarme antiaeree in quasi tutte le regioni dell’Ucraina. Oltre che a Kiev e a Leopoli, il rischio di raid aerei è scattato negli oblast di Odessa, Kharkiv, Zaporizhzhia, Sumy, Mykolaiv, Ternopil, Poltava, Kirovograd, Ivano-Frankivsk, Dnipropetrovsk, Rivne, Volinia, Cherkasy, Zhytomyr e Vinnytsia. Questo secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Le grandi città però rimangono ancora sotto il controllo ucraino, come conferma la vicepremier di Kiev IRyna Vereschiuk, nel corso di un’intervista all’emittente francese Lci:

“I piani strategici del presidente russo, Vladimir Putin sono falliti. Non ha conquistato alcuna grande città. Alcune sono sotto assedio ma non sono state conquistate dopo 25 giorni di guerra”.

L’Ucraina più vicina all’Europa

Le parole del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel su Twitter lasciano poco spazio alle interpretazioni e aprono nuovi spiragli per l’Ucraina.

“A seguito della richiesta di adesione all’Ue da parte dell’Ucraina, abbiamo inviato un forte segnale politico all’Ucraina: l’Ue sosterrà la libera e democratica scelta dell’Ucraina di definire il proprio destino.

Il processo è iniziato”

Dopo ancora una notte di sirene anti raid aerei in tutto il paese, il conflitto russo-ucraino arriva al suo venticinquesimo giorno. La situazione più critica rimane quella della città di Mariupol dove fanno sapere, attraverso Telegram, nella notte sarebbe stata attaccata una scuola con 400 civili all’interno. Ad intervenire il Presidente ucraino Zelensky che definisce l’assedio di Mariupol un crimine di guerra.

La cronaca del conflitto russo-ucraino

Zelensky: “Se non parliamo con Putin ci sarà la Terza guerra mondiale”

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto di essere pronto a negoziare con il suo omologo russo Vladimir Putin, ma ha avvertito che se i tentativi di negoziato fallissero la lotta tra i due Paesi porterebbe a “una Terza guerra mondiale”. “Ero pronto a trattare negli ultimi due anni e penso che senza negoziati non possiamo porre fine a questa guerra”, ha affermato Zelensky alla Cnn. “Se c’è solo l’1% di possibilità per noi di fermare questa guerra, penso che dobbiamo cogliere questa possibilità. Stiamo perdendo persone ogni giorno, persone innocenti sul campo”.

Onu: almeno 902 ucraini uccisi e 1.457 feriti da inizio guerra

Dall’inizio della guerra almeno 902 civili sono stati uccisi e 1.459 feriti in Ucraina, per lo più vittime dei bombardamenti e degli attacchi missilistici. Lo ha riferito l’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. Si ritiene che il bilancio effettivo sia considerevolmente più alto poiché l’ufficio dell’Onu, che ha un ampio team di monitoraggio nel Paese, non è ancora stato in grado di ricevere o verificare i rapporti sulle vittime da diverse città gravemente colpite, tra cui Mariupol.

Russia-Ucraina, i colloqui riprendono domani online

Russi e ucraini riprendono i colloqui domani con un incontro online. Lo scrive la Tass. “Un incontro online fra le delegazioni russa e ucraina è previsto per il 21 marzo”, si legge.

L’Italia non è mai stata al nostro fianco in questo modo

“Siamo in contatto permanente con il governo italiano a tutti i livelli. Io so personalmente quanto nel Parlamento italiano si sta lavorando per noi e questo rappresenta una svolta nei nostri rapporti bilaterali. L’Italia ha messo da parte ogni, per così dire, romanticismo nei confronti della Russia“. Lo ha detto la vicepremier dell’Ucraina con delega ai Rapporto con Ue e Nato, Olga Stefanishyna.

Mariupol attaccata con armi pesanti

Mariupol è stata colpita da armi pesanti sparate da quattro navi della Marina russa. Lo ha riferito il reggimento Azov sul suo canale Telegram, secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian. Il nemico continua a distruggere cinicamente la città ucraina, usando tutto l’arsenale disponibile. Dopo aerei, artiglieria, vari sistemi e carri armati, gli occupanti russi stanno distruggendo la città con armi pesanti di navi da guerra”.

Zelensky firma un decreto riguardo i canali di stato ucraini

Il presidente ucraino, ha firmato un decreto in cui accorpa tutti i canali televisivi nazionali in una singola piattaforma, citando l’importanza di una politica d’informazione unificata sotto la legge marziale: lo riporta l’agenzia di stampa Reuters, citando l’Ufficio della presidenza ucraina. Non è stato tuttavia specificato quando il decreto entrerà formalmente in vigore.

La Russia attacca una scuola a Mariupol, dove avevano trovato rifugio 400 persone

Questa notizia arriva da un post su Telegram delle autorità municipali di Mariupol. Il bombardamento sarebbe avvenuto ieri sera, l’edificio sarebbe stato distrutto e sotto le macerie restano donne, bambini e anziani. La Bbc da parte sua specifica che le informazioni non sono state verificate indipendentemente.

Zelensky sospende attività 11 partiti legati alla Russia

Il presidente ucraino, ha ordinato la sospensione delle attività di 11 partiti politici con legami con la Russia. Il più grande di questi è la Piattaforma di opposizione per la vita, che ha 44 seggi su 450 nel Parlamento del Paese. Il partito è guidato da Viktor Medvedchuk, che ha legami amichevoli con Vladimir Putin. Nella lista c’è anche il partito Nashi, guidato da Yevheniy Murayev. Prima dell’invasione russa, le autorità britanniche avevano ipotizzato che la Russia volesse insediare Murayev come leader dell’Ucraina.

Cina: il tempo dimostrerà che noi siamo dalla parte giusta del conflitto russo-ucraino

Ad intervenir da diversi giorni sul conflitto russo-ucraino è anche il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi. Lo stesso ha affermato che il tempo dimostrerà che la posizione della Cina è dalla parte giusta della storia: “La Cina continuerà a formulare giudizi indipendenti basati sul merito della questione e in un atteggiamento obiettivo ed equo. Non accetteremo mai alcuna coercizione e pressione esterna e ci opponiamo anche a qualsiasi accusa e sospetto infondati contro“.

Il presidente ucraino Zelensky parla di crimini di guerra nella città di Mariupol

Volodymyr Zelensky, in un nuovo video postato su Facebook, afferma che l’assedio di Mariupol passerà alla storia per quelli che definisce crimini di guerra da parte dell’esercito russo: “Fare questo a una città pacifica, quello che hanno fatto gli occupanti, è una cosa terribile che sarà ricordata per i secoli a venire“.

La proposta russa su Mariupol

Mentre anche Mosca conferma la catastrofe umanitaria nella città di Mariupol, l’esercito russo ha proposto un cessate il fuoco in città. Proposta che dal versante ucraino viene interpretato come un invito alla resa. Secondo Interfax, il ministero della Difesa di Mosca ha invitato le milizie ucraine nella città a esporre bandiere bianche per cessare le ostilità a partire dalle 9:30 ora italiana: dopodiché, gli arresi avranno due ore per deporre le armi e abbandonare la città. L’ultimatum russo scadrà alle 5 di lunedì mattina, entro il quale la Russia ha chiesto di ricevere una risposta da Kiev.

Zelensky a Israele: “Il conflitto russo-ucraino come l’Olocausto”

“Vogliamo vivere. I nostri vicini vogliono vederci morti. Questo lascia poco spazio ai compromessi”, dice Volodymyr Zelensky, “la nostra storia ha qualcosa in comune con la vostra. Durante la Seconda guerra mondiale erano i nazisti che imperversavano, che volevano distruggere gli ebrei, la soluzione finale contro il vostro popolo. Nessuno dimenticherà l’Olocausto, adesso ascoltate le parole del Cremlino: soluzione finale del problema ucraino, gli stessi termini“.

Parole che alcuni israeliani hanno visto come un vero oltraggio. Il paragone fra Olocausto nazista e il conflitto russo-ucraino, la citazione di Golda Meir – unica premier donna in Israele, natia proprio di Kiev- ha scosso gli animi: “La guerra è terribile ma il paragone con l’orrore dell’Olocausto è oltraggioso”, commenta il ministro delle Comunicazioni, Yoaz Hendel.

Sirene d’allarme in quasi tutto il territorio ucraino

Nella notte tante le sirene d’allarme antiaeree in quasi tutte le regioni dell’Ucraina. Oltre che a Kiev e a Leopoli, il rischio di raid aerei è scattato negli oblast di Odessa, Kharkiv, Zaporizhzhia, Sumy, Mykolaiv, Ternopil, Poltava, Kirovograd, Ivano-Frankivsk, Dnipropetrovsk, Rivne, Volinia, Cherkasy, Zhytomyr e Vinnytsia. Questo secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Le grandi città però rimangono ancora sotto il controllo ucraino, come conferma la vicepremier di Kiev IRyna Vereschiuk, nel corso di un’intervista all’emittente francese Lci:

“I piani strategici del presidente russo, Vladimir Putin sono falliti. Non ha conquistato alcuna grande città. Alcune sono sotto assedio ma non sono state conquistate dopo 25 giorni di guerra”.

L’Ucraina più vicina all’Europa

Le parole del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel su Twitter lasciano poco spazio alle interpretazioni e aprono nuovi spiragli per l’Ucraina.

“A seguito della richiesta di adesione all’Ue da parte dell’Ucraina, abbiamo inviato un forte segnale politico all’Ucraina: l’Ue sosterrà la libera e democratica scelta dell’Ucraina di definire il proprio destino.

Il processo è iniziato”