Mosca attacca e Draghi replica: “Parole inaccettabili, solidarietà a Guerini”

La Russia attacca apertamente e senza mezzi termini il ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini. Le parole che giungono da Mosca non concedono diverse interpretazioni: “Oggi è uno dei falchi e l’ispiratore della campagna antirussa in seno al governo italiano”.

Mosca attacca Guerini e quel precedente della pandemia

La dichiarazione, pesante come un macigno, arriva dal direttore del Dipartimento per gli Affari europei del ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov. Lo stesso Paramonov, altrettanto spiacevolmente, rinfaccia l’aiuto russo all’Italia all’epoca dello scoppio della pandemia di Covid: “Vorrei far notare che inviando la missione umanitaria, la Russia non era guidata dalla volontà di ottenere dividendi reputazionali o vantaggi di politica estera, ma da un sentimento di solidarietà e dal desiderio di andare in soccorso del popolo italiano in uno dei momenti più difficili del Dopoguerra”.

La difesa di Mario Draghi

Il Governo italiano non ha tardato a rispondere e lo ha fatto attraverso il suo massimo esponente, il premier Mario Draghi: “Da Mosca arrivano parole inaccettabili, solidarietà a Guerini. Esprimo piena solidarietà al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, vittima di attacchi da parte del governo russo. Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile. Il ministro Guerini e le forze armate sono in prima linea per difendere la sicurezza e la libertà degli italiani. A loro va il più sentito ringraziamento del governo e mio personale.” Queste le parole di Draghi in difesa del suo ministro.

Dramma umanitario

Non conosce fine il dramma dei rifugiati in fuga dall’Ucraina. Secondo le Nazioni Unite, sono oltre 3,3 milioni i civili fuggiti dal Paese dall’inizio dell’invasione russa, mentre, secondo un’altra stima, gli sfollati sono circa 6,5 milioni. L’Unhcr ha affermato che 3.328.692 ucraini sono partiti dall’inizio della guerra il 24 febbraio, con altri 58.030 che si sono uniti all’esodo dall’ultimo aggiornamento di venerdì. “Le persone continuano a fuggire perché hanno paura delle bombe, degli attacchi aerei e della distruzione indiscriminata”, ha riferito il capo dell’Unhcr Filippo Grandi.