Si apre oggi, dopo il discorso alla nazione di Vladimir Putin allo stadio di Mosca, il 24esimo giorno di conflitto tra Russia ed Ucraina. Ad intervenire è il presidente ucraino Zelensky che nella notte ha postato un videomessaggio su Facebook rivolgendosi al leader della Russia e annuncia: “E’ tempo di colloqui di pace, senza indugio”.

La cronaca del conflitto russo-ucraino

Ucraina, Farnesina respinge minacce Mosca: Russia cessi aggressione

La Farnesina respinge con fermezza le dichiarazioni minacciose del Direttore del Dipartimento europeo del Ministero degli Esteri russo Alexei Paramonov, secondo cui eventuali nuove sanzioni alla Russia comporterebbero conseguenze irreversibili per l’Italia e invita il Ministero degli Esteri russo ad agire per la cessazione immediata dell’illegale e brutale aggressione nei confronti dell’Ucraina, che la Farnesina e il presidente del Consiglio Mario Draghi condannano fortemente. L’Italia coi partner europei ed internazionali, sottolinea una nota, continuerà a esercitare ogni pressione affinché la Russia torni nel quadro della legalità internazionale.

Alexei Paramonov, direttore del Dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo sulle sanzioni inflitte al paese.

Non vorremmo che la logica del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, che ha dichiarato la totale guerra finanziaria ed economica alla Russia, trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili. Ci aspettiamo che a Roma, come in altre capitali europee, tornino comunque in sé, ricordino gli interessi profondi dei loro popoli, le costanti pacifiche e rispettose delle loro aspirazioni di politica estera“.

Il presidente Sergio Mattarella in un messaggio a Papa Francesco sulla situazione in Ucraina.

Nell’attuale situazione le Sue accorate invocazioni contro la guerra assumono la veste di un appello, rivolto soprattutto a coloro che hanno in mano i destini di così tante vite umane, affinché si ritrovino le ragioni del dialogo e si ponga fine a una situazione gravissima e inaccettabile che mette a repentaglio la sicurezza e la stabilità globali“.

Lukashenko si è espresso sulla posizione di Kiev

Il leader autoritario della Bielorussia, Alexander Lukashenko, ha accusato l’Occidente di aver spinto l’Ucraina alla guerra. “Alla vigilia del conflitto tra Ucraina e Russia, ho fatto di tutto per assicurarmi che non ci fosse la guerra. Ero persino pronto a chiudere il confine tra Donbass e Russia con le mie guardie di frontiera e fornire altra assistenza a Kiev. E la Russia era d’accordo. Ma l’Ucraina ha rifiutato. Perché? Perché l’Occidente li ha spinti a questa guerra“.

Il fronte dei negoziati nel conflitto tra Russia e Ucraina si apre al dialogo

È tempo di incontrarsi, è tempo di parlare, è tempo di ripristinare l’integrità territoriale e la giustizia per l’Ucraina. Altrimenti, le perdite della Russia saranno tali che il Paese impiegherà diverse generazioni per riprendersi”. Queste le dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “180mila persone sono salve attraverso i corridoi umanitari con sette proseguiti anche ieri“. Solo oggi sono 6.600 i civili portati in salvo dai corridoi umanitari, come confermato dalla vicepremier Irina Vereshchuk.

A parlare è anche il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, affermando che un incontro tra il presidente ucraino e il leader del Cremlino non sarebbe possibile senza prima il testo di un trattato. Prima di trovare una data utile al confronto, le delegazioni di negoziatori devono preparare e concordare un testo utile al trattato. Quest’ultimo dovrà essere siglato dai ministri degli Esteri e poi approvato dai governi. Poi si potrà parlare di una possibilità di incontro tra i due presidenti.

Ancora diverse vittime al fronte della Russia

L’esercito ucraino ha affermato attraverso un post su Facebook che un altro generale russo è caduto in battaglia in Ucraina. Si tratta del generale Andrei Mordvichev morto nella città di Chernobayevka in seguito a colpi di artiglieria. Arrivano però anche buone notizie dal presidente Zelensky che ha annunciato che centinaia di civili avevano trovato rifugio nella struttura quando è stata bombardata mercoledì, ma al momento non si ha notizia certa di vittime.

Fra notti strategiche e la strage dei civili 

Secondo le autorità di Kiev, nella capitale ucraina dall’inizio del conflitto sarebbero 228 i civili uccisi. Di questi, 4 sono bambini. Secondo le autorità capitoline, sarebbero oltre 900 i feriti, 16 dei quali bambini. I raid missilistici russi avrebbero danneggiato 40 abitazioni, sei scuole e 4 asili. L’esercito russo ha annunciato in queste ore di aver conquistato l’ambita città di Mariupol. Quest’ultima rappresenta un polo strategico per la guerra, perché consentirebbe alla Russia di garantire la continuità territoriale tra le sue forze provenienti dalla Crimea annessa e le truppe del Donbass. Ma anche chi è riuscito a sfuggire alle bombe rischia la propria vita, come denuncia il sindaco di Mariupol: secondo Vadym Boichenk infatti sarebbero migliaia i residenti della città “deportati come fecero i nazisti durante la seconda guerra mondiale”. Per il sindaco di Mariupol infatti “Nell’ultima settimana, diverse migliaia di residenti di Mariupol sono stati portati in Russia. Gli occupanti hanno portato via illegalmente persone”. Intanto nella città dove è stato distrutto il teatro cittadino adibito a rifugio sono stati salvati 130 civili dalle macerie: sarebbero solo un decimo delle 1200-1300 persone che avevano, secondo le autorità della città, cercato un rifugio. Il cui soccorso per ora sembrerebbe impossibile, visti i pesanti combattimenti registrati in zona. Si rischia una catastrofe nella catastrofe.