23° esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina. Mentre continuano i bombardamenti russi Putin arringa la folla allo stadio di Mosca durante il suo intervento per l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea, promettendo l’attuazione dei propri piani. In mattinata il presidente russo ha avuto un colloquio telefonico con Scholz, definito “difficile” dal Cremlino stesso. In giornata anche la telefonata tra il presidente USA Joe Biden e quello cinese Xi: quest’ultimo ha detto all’omologo americano che Pechino e Washington “devono assumersi la responsabilità per la pace mondiale. Gli Stati Uniti e la Nato dovrebbero anche condurre un dialogo con la Russia per risolvere il nodo cruciale della crisi ucraina e risolvere i problemi della sicurezza sia della Russia che dell’Ucraina” ha sottolineato Xi.
23° giorno di guerra tra Russia e Ucraina, cos’è successo oggi
Intanto, in una intervista esclusiva alla Cnn nella città di Leopoli, il procuratore capo della corte penale internazionale Karim Khan ha spiegato di essere andato in Ucraina perché ha fondati motivi per pensare che siano stati commessi crimini di guerra nell’attacco russo “La legge è chiara – ha detto Khan – E’ un crimine colpite intenzionalmente obiettivi civili. Ora, naturalmente, ci devono essere ulteriori indagini”, ha dichiarato. Il presidente russo Vladimir Putin ha risposto indirettamente a queste accuse nel colloquio telefonico con il leader francese Emmanuel Macron sostenendo che a commettere crimini di guerra sono le truppe e i nazionalisti ucraini. Lo riferisce la Tass. Oltre due milioni intanto i rifugiati ucraini fuggiti dalla guerra e già arrivati in Polonia. Il bilancio è stato reso noto dalle guardie di frontiera polacche.
A Mariupol forze russe in centro città
Le truppe russe hanno raggiunto il centro della città portuale ucraina di Mariupol. Lo ha detto il sindaco Vadym Boichenko, confermando quanto annunciato in precedenza dai militari di Mosca. I russi “sono stati molto attivi oggi. La battaglia con i tank e le mitragliatrici continua. Non è stato risparmiato il centro della città e non c’è neanche un pezzetto di terra cittadina che non abbia segni della guerra”. Boichenko ha aggiunto che la popolazione si è rifugiata nei bunker per sfuggire alla battaglia. Secondo il Ministero della Difesa di Mosca, citato da Interfax, la Russia si direbbe pronta a consentire alle forze ucraine di lasciare Mariupol garantendo l’incolumità a chi depone le armi fornendo corridoi umanitari per il loro trasferimento nelle aree controllate da Kiev. Proposta che sempre secondo Mosca, l’Ucraina avrebbe rifiutato.
Il fronte dei negoziati nella guerra tra Russia e Ucraina
Nulla di concreto sul fronte dei negoziati, su cui si susseguono dichiarazioni e smentite. Lo stato neutrale dell’Ucraina e la rinuncia di Kiev all’ingresso nella Nato sono punti su cui “le posizioni sono ora più vicine”. Lo sostiene il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky citato dall’Interfax. “Le dichiarazioni della parte russa sono solo loro richieste. Tutte le dichiarazioni mirano, tra l’altro, a provocare tensioni nei media. Le nostre posizioni restano le stesse: cessate il fuoco, ritiro delle truppe e rigide garanzie di sicurezza con formule specifiche” risponde attraverso Twitter il consigliere del presidente Zelensky e capo dei negoziatori ucraini, Mykhailo Podoliak, commentando le affermazioni di Medinsky.