Pino Daniele è ed è stato uno degli interpreti più amati del panorama musicale del nostro paese, le sue melodie hanno accompagnato l’Italia attraverso dei cambi generazionali conditi da inchieste, scandali, tangenti ed uccisioni. Oggi sarebbe stato il suo sessantasettesimo compleanno e non possiamo non ricordare la genialità, la bravura e soprattutto la generosità dell’artista che meglio ha saputo rappresentare Napoli ed i suoi cittadini con le dolci parole spese per la sua amatissima città. Ricercato, fine ed elegante, in due parole: Pino Daniele.
Pino Daniele, gli inizi
Pino Daniele nasce a Napoli sabato 19 marzo del 1955 con la musica nel sangue, ma lo scoprirà solo dopo aver conseguito a diciotto anni il diploma di ragioniere, quando prende in mano una chitarra ed inizia ad incantare suonando e cantando in vari gruppi, siamo negli anni settanta. Il giovane Pino nel 1976 incide il suo primo 45 giri, un album fortunato con due canzoni destinate ad entrare nella memoria collettiva degli italiani: “Che calore” e “Fortunato”. Ma il suo primo 45 giri è il preludio a quello che accadrà un anno dopo, quando venne pubblicato nel 1977 il suo primo album, quello d’esordio: “Terra Mia”. L’album divenne subito popolare anche e soprattutto grazie a due canzoni che diventeranno negli anni a venire due simboli indissolubili della napoletanità e della musica partenopea: “Na tazzulella ‘e cafè” e “Napule è”.
Gli anni 80, la consacrazione ed il blues
Pino Daniele muovendo i suoi primi passi nella musica conosce James Senese, una persona che in futuro sarà fondamentale per lui e per la sua musica, trasportando pino a diventare l’uomo del blues italiano proprio grazie alla pubblicazione di album negli anni 80 in collaborazione con Senese con una immensa impronta blues. La popolarità di Pino Daniele inizia ad essere sempre più importante, tanto che dopo aver aperto un concerto al grande Bob Marley, nel 1981 partecipa live a Napoli in un concerto insieme all’élite degli artisti partenopei: Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo e Tony Esposito. Proprio li conosce colui che diventerà l’amico di sempre: Massimo Troisi, a cui Daniele scrisse le musiche di alcuni film tra cui il famoso “Ricomincio da tre”. La consacrazione definitiva avvenne negli anni 90, quando scrisse canzoni che ancora oggi sono impossibili da dimenticare: “Sara non piangere” – dedicata alla figlia Sara Daniele – “Je so pazzo”, “Quando” e molte altre. La sua popolarità non è contenuta solamente nei confini nazionali ma è molto apprezzato all’estero, al punto di collaborare con artisti del calibro di: Ralph Towner, Pat Metheny ed Eric Clapton.