L’Esa ha ufficialmente sospeso la missione per scoprire se su Marte c’è stata, o c’è tutt’ora, vita.

L’agenzia spaziale europea, al termine di una riunione durata due giorni, ha deciso di congelare, almeno momentaneamente, la missione condivisa con la Roscosmos, l’agenzia russa. “E’ stata una decisione triste, quella di sospendere il lancio di ExoMars a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”, ha detto all’ANSA il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher.

Tale mossa arriva a seguito delle sanzioni che l’Europa sta infliggendo al Cremlino. Una sospensione che, però, va ad interessare anche altre quattro missioni (Galileo M10, Galileo M11, Euclid e EarthCare), già pronte per essere lanciate. Queste, infatti, sarebbero dovute partire per mezzo dei razzi russi Soyuz, dalla base europea di Kourou, in Guyana Francese, e da quella russa. Proprio per questo motivo l‘Esa si è già mossa, ascoltando le offerte dei nuovi lanciatori europei Ariane 6 e Vega C. Ci sarà, però, da risolvere il problema di tutte quelle componenti che venivano prodotte in Ucraina.

Inizia ora una nuova fase per l’Esa, che dovrà riorganizzare la tabella di marcia. Primo compito quello di stabilire una data per il lancio di ExoMars, ma che non avverrà prima del 2026. Josef Aschbacher non ha escluso che l’agenzia spaziale possa esplorare anche i mercati americani per sopperire la mancanza dei componenti russi. Nel frattempo il direttore per l’esplorazione umana e robotica, David Parker, ha garantito che l’Europa sarà la prima ad iniziare gli scavi alla ricerca di tracce di vita. Una missione ardita, ma non impossibile, che l’Esa non può e non deve fallire.

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