Simone Cecchetti è il fotografo del rock, il fotografo degli artisti. Non ne esiste uno di Roma che non sia finito in un suo scatto ma il suo talento è andato ben oltre la capitale e pure ben oltre l’Italia. E’ sua una delle più iconiche foto di Mick Jagger esposta a New York tra tanti altri lavoro di fotografi internazionali. Eppure non disdegna di ritrarre i matrimoni. La ragione l’ha spiegata a “Bagheera – Manuale di sopravvivenza dalla giungla quotidiana”, condotto tutti i giorni dalle 17.30 alle 20 su Radio Cusano Campus dal cantautore Bussoletti. L’occasione della chiacchierata è stata il lancio del documentario a lui dedicato “Chi è Simone Cecchetti”.
Sul fare fotografie ai matrimoni
“Le foto ai matrimoni? Molti miei colleghi si stupiscono che io le faccio ma non ci vedo nulla di male. Anzi. Non è che un matrimonio sia così diverso da un concerto. Le spose, in quel giorno, sono delle vere rockstar e c’è il pubblico, che sono i parenti, e anche una specie di bis, che è il lancio del bouquet. E’ un giorno artisticamente intenso perché le facce degli invitati raccontano molto delle famiglie e passa tanta emozione. Eppoi diciamolo… ai matrimoni si mangia bene.“
Sul famoso scatto a Mick Jagger
“Devo tutto a Keith Richards. Se non si fosse arrampicato su una palma e se non fosse caduto con svariati danni fisici, il tour dei Rolling Stones non sarebbe stato posticipato. E invece la prima data è diventata quella di Milano ed io c’ero. Là ho scattato quella foto non posata di Mick Jagger che ora è esposta a New York”
Sul documentario “Chi è Simone Cecchetti”
“E’ da poco andato in onda su Sky Arte e ci sono ancora le repliche ma, soprattutto, è a disposizione on demand. Anche con l’aiuto di Gino Castaldo, ho dovuto scegliere pochi scatti su milioni che avevo fatto. Non è stato facile ma sono stato aiutato dal tempo libero che forzatamente mi ha dato il lockdown a casa. Oltre al documentario sulle mie foto c’è anche una mostra itinerante per Roma dove si trova anche la foto di Damon Albarn, quello che per me è il più figo di tutti. Quanti artisti sono usciti vivi dagli anni novanta addirittura migliorando la propria musica?”
Sui particolari fisici dei cantanti
“Giochiamo? Per me Niccolò Fabi è simboleggiato dai suoi capelli. Daniele Silvestri, invece, lo sintetizzo in quei suoi occhi a fessura chiusi perché ride sempre. Max Gazzè? Lui è un tutt’uno col suo basso, un uomo strumento. Mick Jagger? Questa è facile… lui è la sua incredibile bocca”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista a Simone Cecchetti:
https://www.radiocusanocampus.it/podcast/simone-cecchetti-chi-e-simone-cecchetti/
Ecco la locandina del documentario “Chi è Simone Cecchetti”: