La psicologa e criminologa Roberta Bruzzone è intervenuta questa mattina nel corso di ‘Mattina con Noi’ su Cusano Italia Tv. I temi trattati sono stati i risvolti che il conflitto russo-ucraino avrà sui minori e sul resto del mondo.
L’intervista a Roberta Bruzzone
Lo scetticismo su una guerra giunta al termine è tanto nella psicologa, che ha iniziato il suo intervento proprio su questo argomento.
“Sono sempre stata pessimista fin dall’inizio, chi parlava di un intervento rapido si sbaglia. Questa mattina ho assistito ad un’intervista di una persona fedelissima al presidente Zelensky che ha detto che l’ipotesi della resa non è contemplata. Per questo motivo, sotto un profilo generale, non mi sento di essere ottimista. Il conflitto, che ci piaccia oppure no, andrà avanti, ha già cambiato il mondo e non credo si potrà mai tornare indietro.”
La Bruzzone ha continuato commentando il lavoro dei tavoli tecnici e del reale problema interno della Russia.
“I tavoli tecnici, sulla carta, avrebbero già dovuto garantire la sicurezza dei corridoi umanitari, ma non è avvenuto. Quello che sta avendo su questi tipi di tavoli, non sta avendo alcun tipo di riflesso fuori da meeting. Chi partecipa a questi incontri, probabilmente, non ha tanta influenza su chi poi prende le decisioni. In particolare, lato Russia, perché Putin non è un soggetto che si lascia consigliare. La stessa Russia è a rischio default e queste sono scelte che il premier russo pagherà. Coloro che possono risolvere questa situazione sono proprio i russi stessi, eliminando il loro principale nemico che, in questo momento, è Putin. Non vedo alternative a questa soluzione. I rapporti con l’occidente si sono degradati e ci vorranno molti anni affinché l’occidente riguardi la Russia come un partner commerciale.”
“Il primo errore del Cremlino è stato quello di credere nel successo di una guerra lampo. All’interno della Russia c’è una larga fetta di popolazione che è contraria a questo conflitto, anche per i costi che poi loro stessi dovranno ripagare. C’è un problema interno, per lo stesso Putin, che è ben peggiore di quello esterno.”
Il problema psicologico non è da sottovalutare e la stessa Bruzzone ha enunciato dei dati che destano ampie preoccupazioni.
“Il lockdown e la pandemia hanno sicuramente irrobustito, a livello psicologico, dei problemi che erano già presenti. Sono d’accordo che stiamo crescendo una generazione di odiatori, anche perché i problemi sono sempre più crescenti e le risorse sempre meno. La paura di chi esce dalla propria area di confort cresce sempre di più e il tasso di adolescenti che soffrono di ansia o depressione è cresciuta del 30%. L’accoglienza è più che doverosa e legittima, ma nessuno sa che futuro spetterà per questi bambini. Inoltre, chi gestirà i traumi che questi bambini hanno dovuto affrontare per arrivare in Italia, dopo essere stati sradicati dal loro Paese? La situazione all’interno della Russia è drammatica. Putin ha già iniziato a parlare di pulizia nei confronti dei traditori della patria, non rendendosi conto che una parte della popolazione non vuole prendere parte a questa guerra.”
L’intervento si è concluso con il pensiero della stessa criminologa sulla situazione in Italia.
“Il conflitto sta avendo dei risvolti anche su di noi. Lo stesso premier Draghi ha detto che l’energia potrebbe essere razionalizzata. Gli italiani stanno rischiando di cadere preda degli sciacalli, visto l’immediato enorme aumento delle principali materie prime. La gestione dovrebbe essere affidata ad un’autority nazionale, affinché possa amministrare in maniera più coerente questo tipo di situazioni. Il rischio che l’Italia entri in guerra è concreto. Dobbiamo gestire le nostre risorse, perché pagheremo gli errori di scelte, discutibili, fatte negli ultimi trent’anni. Affidarsi, a livello energetico, ad un paese instabile come la Russia è stata una mossa sbagliata. La Polonia è il prossimo obiettivo di Putin, perché tornando indietro sui suoi passi vorrebbe dire perdere tutto.”