La Fondazione Gimbe nel report settimanale sul coronavirus ha fatto il punto evidenziando come la curva dei contagi stia puntando sempre di più verso l’alto, con un dato registrato del +36% nell’ultima settimana. Il monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe ha anche spiegato come rimangono stabili i dati legati alle terapie intensive ed i decessi, rispettivamente -16,4% e -18,7%, mentre purtroppo si registra un calo nella frenata dei ricoveri in area medica, con un dato che si attesta al -3,5% e di come sia fortunatamente stabile quello legato ai reparti di terapia intensiva -16,4%. Il monitoraggio della fondazione Gimbe racconta inoltre di un lieve aumento dei tamponi processati, +8,4% e quindi un aumento deu casi positivi, +379.792 nel periodo dal 9 al 15 marzo.

 

Gimbe, coronavirus: “Un’inversione di tendenza che riconosce diverse cause”

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta ha spiegato i numeri della pandemia da coronavirus nel nostro paese, forniti dal monitoraggio settimanale: “Dopo cinque settimane di calo e l’arresto della discesa la scorsa settimana, si inverte nettamente la curva dei nuovi casi settimanali, un’inversione di tendenza che riconosce diverse cause: dal rilassamento della popolazione alla diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, dal calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione alla persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso.

Le raccomandazioni di Cartabellotta

Il presidente della Fondazione Gimbe ha fatto il punto anche sui comportamenti da seguire: “Nel nostro Paese la circolazione virale è ancora molto elevata e la curva dei contagi ha ripreso a salire. Auspichiamo che le decisioni del governo vengano informate dalle evidenze scientifiche e dalla situazione epidemiologica e non dallo spirito di emulazione di altri paesi più ‘temerari’, dove peraltro hanno ripreso a crescere non solo i contagi ma anche le ospedalizzazioni. Per ciò che riguarda il Green pass – spiega Cartabellotta – l’obbligo può decadere immediatamente dove il rischio di contagio è basso, mentre dovrà essere mantenuto nei locali chiusi a rischio elevato. L’obbligo di mascherina, al momento, deve invece essere mantenuto in tutti i luoghi al chiuso, tenendo conto sia della estrema contagiosità della variante Omicron, sia delle incognite relative all’entità della risalita della curva dei contagi e al suo potenziale impatto sugli ospedali