Evan Rachel Wood è tornata nuovamente a parlare delle sue accuse nei confronti del cantante Marilyn Manson. Lo ha fatto alla luce della denuncia subita dallo stesso Manson che l’ha accusata di diffamazione.
Evan Rachel Wood: “È triste che i sopravvissuti ad abusi debbano sopportare anche queste rappresaglie”
È una Evan Rachel Wood forte e sicura di sé quella che nell’ultima puntata del talk show The View condotto da Whoopi Goldberg è tornata a denunciare gli abusi subiti dal rocker Marilyn Manson.
Lo ha fatto alla luce degli ultimi risvolti della vicenda: Brian Warner – vero nome di Manson – le ha, infatti, fatto causa per diffamazione, a seguito delle accuse mosse dall’attrice contro di lui nel documentario Phoenix Rising di Amy Berg.
“Non posso parlare delle accuse che mi sono state mosse, ma non ho paura. Mi addolora sapere che è così che funzionano queste cose. È esattamente questo che deve subire praticamente ogni sopravvissuto che prova a denunciare qualcuno che si trova in una posizione di potere. Questa è la rappresaglia che è costretto a subire, ed è la ragione per cui molti restano zitti”.
L’interprete della serie Westworld, però, non appartiene di certo alla schiera delle persone che si lasciano intimidire. L’attrice ha sottolineato come lo scopo della sua denuncia sia proprio la difesa di altri che potrebbero subire ciò che ha subito lei in passato.
“La verità è dalla mia parte e verrà fuori, quindi sono ottimista. Faccio tutto questo non per riabilitare il mio nome ma per proteggere le persone. Lo sto facendo per metterle in guardia dal fatto che c’è un uomo pericoloso là fuori, perché non voglio che qualcuno si avvicini a lui. La gente può pensare quello che vuole, io lascerò che il processo faccia il suo corso”.
Phoenix Rising: il doc sugli abusi subiti e la rinascita
La determinazione della Wood si ritrova anche nel documentario realizzato da Amy Berg sulla sua storia, Phoenix Rising.
La docuserie, distribuita sul canale HBO a partire dal 15 marzo, aveva già fatto parlare di sé dopo la sua presentazione al Sundance Film Festival. In essa, l’attrice ripercorre senza timori le tappe della sua relazione con Manson, dal suo approccio “del tipico lupo travestito da agnello”, fino agli abusi più violenti che portarono la donna a tentare il suicidio.
“Quando qualcuno si impegna a distruggerti e ti porta a dimenticare chi sei, ti senti rotto e vuoto, e il suicidio è solo un altro modo di provare a scappare.
Nel mio caso quel tentativo è fallito, e quella è stata la svolta per me. Ne parlo sempre come della ‘miglior cosa peggiore’ che mi sia mai successa. In quel momento, è stato come se la fenice risorgesse dalle ceneri. Un nuovo inizio”.
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