Sonno: i benefici che ne derivano dal riposo si celebrano in prossimità dell’arrivo della primavera. Il World Sleep Day è da sempre un momento di consapevolezza sui benefici che ne derivano, ma perché è giusto parlarne se le abitudini sono destinate a cambiare in peggio?

Sonno: perché il capitalismo erode il tempo del riposo?

“In Cronofagia, il capitolo sul sonno ha trovato grande appeal verso il pubblico. Dormiamo sempre meno – ha affermato Davide Mazzocco nell’intervista rilasciata a TAG24 – in passato si dormiva seguendo il ciclo naturale della luce. In inverno si andava a letto in anticipo rispetto ad oggi, e ci si svegliava nel cuore della notte per un pasto, un pò di vita sociale, per poi tornare a dormire. Oggi l’idea del sonno segmentato farebbe sorridere.”

Luci artificiali, illuminazione pubblica, lampadine, e altre invenzioni nocive

Quando comincia a cambiare l’equilibrio notturno? “Quando la tecnologia comincia a fornire strumenti che fanno rimanere svegli più tempo – ha aggiunto Mazzocco ospite a Mattina con noi, lunedì 21 marzo – con la comparsa delle luci artificiali, dell’illuminazione pubblica, nel 1807, è possibile passare del tempo fuori casa. Nel 1878 con l’invenzione della lampadina si può continuare a lavorare, stare svegli. La storia dell’essere umano è costellata di tecnologie disturbatrici che prolungano lo stato sonno-veglia.”

Le altre invenzioni mediatiche erosive

Oltre a tutto ciò aumentano le invenzioni mediatiche che portano allo stesso risultato. “Nel 1936 nasce la televisione, nel 1976 i primi personal computer, nel 1986 i cellulari dove si utilizza soltanto la voce, nel 1991 il web, segue google, i motori di ricerca, i social network, Facebook nel 2004, YouTube l’anno successivo, l’iPhone nel 2007- ha sottolineato Davide Mazzocco – tutti prodotti del capitalismo che trattenendoci online erodono il tempo del riposo, portandoci ad andare a dormire sempre più tardi.”

La prima serata in tv è stata spostata in avanti di un’ora

Il sistema mediale racconta bene i cambiamenti sociali che viviamo di riflesso. Ricordate quando la prima serata televisiva era fissata alle 20.3 e l’attuale passaggio alle 21.30? Non solo. “Negli anni ’60 i bambini andavano a dormire dopo Carosello, negli anni ’90 i film in prima serata erano fissati alle 20.30, adesso è stato spostato tutto in avanti di un’ora, alle 21.30.”

Dalle 10 ore di sonno del ‘900 all’erosione continua legata alle tecnologie

“Nel Novecento dormivamo dieci ore, nel secondo dopoguerra siamo passati ad 8, secondo gli ultimi dati di recente si dorme sei ore e mezza. In 120anni abbiamo perso un terzo del tempo del sonno, è parecchio. Se un essere umano vive 90 anni e 30 anni li passa a dormire, in un secolo si dorme 10 anni in meno – si è congedato Mazzocco – chi dorme meno ha più problemi di salute, dal calo dell’attenzione ad altri disturbi psicologici diretta conseguenza della cattiva abitudine. Il tempo di permanenza sulle piattaforme digitali è lucro, più ci tratteniamo online più guadagnano. Il nemico del sonno non è né la televisione, né il cinema, ma il capitalismo.”