Non c’è tregua, è il caso di dirlo, per gli sportivi russi costantemente sotto accusa come nel caso di Medvedev che ora rischia l’esclusione da Wimbledon. Dopo aver perso il primato nel ranking ATP, il tennista di Mosca ora sembra veder lontana anche la sua partecipazione al torneo più prestigioso del circuito.

A confermare questa possibilità è stato il Ministro dello Sport del Regno Unito, Nigel Huddleston, che nella giornata di ieri si è così espresso sul tema:

“Stiamo parlando con vari sport di questo e di quale dovrebbe essere la risposta: assolutamente nessuno che batte bandiera russa dovrebbe essere autorizzato o abilitato a giocare”.

L’invito implicito è dunque quello di “rinnegare” Vladimir Putin, riconosciuto come il principale responsabile del conflitto bellico.

Ricordiamo che Medvedev ed i suoi colleghi hanno potuto partecipare ad Indian Wells a patto di non mostrare alcun riferimento alla propria bandiera. Un aspetto che per Huddleston non sembra più bastare:

“Penso che si debba andare oltre, penso che dobbiamo avere qualche certezza in più che questi atleti non siano sostenitori di Vladimir Putin. Stiamo valutando quali requisiti potremmo aver bisogno per ottenere assicurazioni in tal senso”.

La posizione di Medvedev in vista di Wimbledon

Non sarà facile per Medvedev digerire una potenziale esclusione da Wimbledon, anche perché il n°2 del ranking ATP ha sempre sottolineato il suo distacco ideologico dalla guerra Russia-Ucraina.

Proprio su questo tema si era esposto qualche settimana fa dagli Stati Uniti, quando in una conferenza ad Indian Wells aveva dichiarato:

“Non è facile parlare di questo argomento perché voglio giocare a tennis in diverse nazioni e voglio promuovere il mio sport e quello che sto facendo nel mio Paese. Ora la situazione è questa ed è l’unico modo in cui posso giocare; il mio messaggio è sempre lo stesso: voglio la pace in tutto il mondo, in tutte le nazioni. Non so quante ce ne siano al mondo ma voglio pace ovunque e credo che ciascun tennista possa dire lo stesso.”

Insomma, la sua disponibilità a non esporre il vessillo russo sul campo di gioco e le sue parole decisamente responsabili per ora non hanno convinto il Regno Unito. Ci sarà da aspettare e valutare tutti i prossimi sviluppi in attesa di godersi lo spettacolo di Wimbledon.