Gianni Girotto, Presidente della commissione industria e coordinatore del comitato per la transizione ecologica del Movimento 5 Stelle, è intervenuto ai microfoni di L’Italia s’è Desta, programma condotto da Gianluca Fabi. Tra fotovoltaico, eolico e iniziative del Movimento, ha descritto la sua visione relativa il futuro del nostro paese e dell’Europa.
L’Europa va in ordine sparso contro il caro energia, ogni paese farà da sé. Cosa ne pensa di questo aspetto?
La questione dell’occupazione del suolo, in ambito energetico, è l’ultimissimo dei problemi, basterebbe uno “zero virgola” della superficie agricola abbandonata in Italia per coprire le nostre necessità del fotovoltaico. Per l’eolico sarebbe meglio puntare sul mare, che avrebbe meno impatto ambientale e visivo, adoperando pale più alte. Quello della superficie terrestre, invece, è un falso problema. Tutti gli impatti ambientali sono devastanti se si pensa all’occupazione del suolo. Recentemente è uscito uno studio di Carbon Tracker che quantifica in 4 volte l’occupazione delle filiere fossili rispetto al rinnovabile. Pensiamo agli USA e il Canada che sono diventati primi esportatori di olio e gas, ma a danno di ettari di terreno.
Un pannello fotovoltaico restituisce, il primo anno, l’energia che viene impiegata per essere prodotto e, in seguito, dura 30 anni. Il guadagno è su tutti i fronti.
L’Europa potrebbe creare una rete di approvvigionamento comune?
Sì, i paesi del Nord potrebbero creare molti più impianti eolici, mentre l’Italia avrebbe la possibilità di creare più pannelli fotovoltaici dando vita a uno scambio interno più prolifico.
Il punto principale è creare energia “dentro casa” visto che abbiamo dei margini di miglioramento immensi.
Un pannello fotovoltaico restituisce, il primo anno, l’energia che viene impiegata per essere prodotto e, in seguito, dura 30 anni. Il guadagno è su tutti i fronti.
Il M5S è stato uno dei principali partiti a presentare un piano energetico alternativo. In cosa consiste questo progetto?
Non c’è nulla di realmente nuovo, tolta la contingenza immediata e i ristori necessari attualmente, visto che serve fare debito adesso. Si tratta di accelerare sulle rinnovabili, semplificando la burocrazia troppo complicata e soggettiva. Adesso è stata semplificata la messa in posa degli impianti fotovoltaici in tutti gli edifici, ma è rimasto il vincolo dei beni vincolati. Bisogna capire che i costi sono differenti se gli impianti vengono realizzati sui tetti o meno. Adesso tutti i condomini posso mettere pannelli sopra i tetti, è una rivoluzione entrata in vigore grazie al M5S, una notizia soffocata, per ovvi motivi, durante il periodo della pandemia.
Tutti i cittadini possono usufruirne e risparmiare, soprattutto in ottica futura visto che riscaldamento, automobili, cucina, acqua e ogni aspetto domestico sarà alimentato dall’elettricità. La differenza tra chi si produce l’energia, e chi no, sarà significativa tra qualche tempo.
Negli ultimi 20 anni l’Italia ha abbandonato 5 milioni di ettari, pari a 1/6 dell’Italia, perdendo la sovranità energetica. Questo trend va interrotto.
Gli impianti eolici sono fermi a causa della burocrazia?
Le domande, ferme, per gli impianti rinnovabili sono pari a 150 gW. Pensi che tutte le centrali a gas, in Italia, hanno una produzione tra i 50 e i 60 gW. Un mese fa la corte di cassazione ha dichiarato che un diniego di un’autorizzazione di un fotovoltaico andava annullata perché il funzionario dell’ufficio preposto era stato molto vago avendo adoperato delle motivazioni soggettive. Finalmente la cassazione ha iniziato a fermare questi soggetti. Dobbiamo semplificare queste operazioni, facendo sì che gli uffici preposti si attengano alla legge e siano il più oggettivi possibile. Come ha detto Draghi “vanno fatte misure innovative, perché andremo a guadagnarci tutti quanti”.