Esercito italiano, la circolare: meno congedi e addestramento “warfighting”. Sono quasi tre settimane che in Ucraina si combatte praticamente senza sosta. Eppure un coinvolgimento diretto dell’Occidente e, in particolare, del nostro Paese è sempre stata un’ipotesi astratta, o meglio remota.

Guerra Russia-Ucraina, la circolare dell’Esercito Italiano

L’onere di rompere questa utopica serenità è toccato all’Esercito italiano e alla circolare diramata il 9 marzo con riferimento ai “noti eventi” e alle “evoluzioni sullo scacchiere internazionale. Chiara l’allusione alla guerra scaturita dall’invasione russa. E sebbene, si legge, il documento sia “ad esclusivo uso interno di carattere routinario”, in pratica lo Stato maggiore dell’Esercito sta mettendo in allerta i vertici militari.

All’interno della circolare si forniscono infatti varie indicazioni inerenti a più ambiti. Al personale ad esempio, si chiede di valutare i congedi anticipati perché “deve essere effettuato ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possano essere disponibili“. Inoltre, secondo la linea d’azione considerata prioritaria, tutte le unità in prontezza devono essere alimentate al 100% con personale ready to move. Insomma pronte a muoversi, a intervenire. C’è poi il capitolo addestramenti. Questi dovranno essere orientati al “warfighting“, ovvero a scenari di combattimento su campi di battaglia. Tale aspetto è così rilevante che, recita il documento, si dispone “il rinvio di tutte le esercitazioni che non siano specificatamente indirizzate al mantenimento delle capacità operative“.

Quanto ai sistemi d’arma, la circolare firmata dal generale Bruno Pisciotta raccomanda di “provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria“.

Insomma il documento dell’esercito italiano parla chiaro. Nonostante le sanzioni predisposte dal governo e i continui appelli per un cessate il fuoco e per una soluzione pacifica del conflitto. Non si vedono schiarite all’orizzonte, anzi in vista della temutissima darkest hour, le forze armate italiane sono invitate a non farsi cogliere impreparate.

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