Giampaolo Morelli è uno degli ultimi arrivati nella trilogia di “Non ci resta che il crimine” scritta e diretta da Massimiliano Bruno. L’impatto che l’attore napoletano ha avuto sul set e sulla trama e le ragioni per cui è stato scelto sono raccontate dal regista romano a “Bagheera – Manuale di sopravvivenza dalla giungla quotidiana” condotto tutti i giorni dalle 17.30 alle 20 su Radio Cusano Campus dal cantautore Bussoletti. L’occasione è anche buona per parlare di una strana ma preziosa collezione che l’artista capitolino porta avanti fin da quando è bambino.
Sull’impatto di Giampaolo Morelli nel film
“Giampaolo Morelli è un bravissimo attore e l’ho fortemente voluto nel terzo capitolo della saga. Il suo impatto? Direi devastante, un po’ come Vlaovic alla Juve. Anzi, diciamo proprio che è stato l’acquisto di gennaio che ha dato nuova linfa alla squadra. Anche l’ingresso di Carolina Crescentini, che conosco dai tempi del secondo episodio di “Notte prima degli esami”, è stato un valore aggiunto. Quando si aggiunge qualità c’è solo da guadagnarci.“
Sul ruolo di Giampaolo Morelli
“E’ un professore partenopeo esperto di storia che va sempre in contrasto col personaggio ruspante e romano di Marco Giallini. Da questi due caratteri all’antitesi si creano diverse situazioni divertenti che, come ho visto alla prima in sala, divertono molto il pubblico. Giallini poi fa ridere a prescindere. Per capirlo ci vorrebbe un dizionario Italiano/Giallini Giallini/Italiano.”
Sul ritorno in sala
“Mi sono emozionato tanto, erano tre anni che non ci tornavo. Il secondo epidosio, causa Covis, è uscito direttamente su Sky. Invece è importante vedere come reagisce la gente alle battute e se la storia emoziona nel punto giusto o scoccia. Non ci dimentichiamo poi tutto gli esercenti che stanno patendo la crisi da tantissimo tempo e che meritano una boccata d’ossigeno. E’ vero che al cinema ancora non è una situazione normale ma dobbiamo iniziare lo stesso a tornare in sala, a sforzarci di uscire la sera, o non si comincerà mai a percorrere la strada del ritorno al passato.”
Sulla collezione di Massimiliano Bruno
“Colleziono figurine fin dagli anni settanta. Ho iniziato per colpa dei miei fratelli, è vero, ma poi loro hanno smesso mentre io ancora mi vedo e mi sento con altri 50/60 pazzi in tutta Italia per gli scambi e per cene a tema. Quanto valgono tutti i miei alubm insieme? Un tizio di Vicenza una volta me li ha prezzati e stavano sui trentamila euro. Potrei vendere tutto e comprarmi un macchinone. Comunque sconsiglio ai ladri di farsi venire brutte idee: ho tre doberman per ogni stanza di casa.”
Sul ritorno al cinema non la pensava diversamente un altro regista, Francesco Marioni, sempre ospite di Radio Cusano Campus.
Ecco il link del podcast dell’intera intervista a Massimiliano Bruno su Giampaolo Morelli:
https://www.radiocusanocampus.it/podcast/massimiliano-bruno-con-cera-una-volta-il-crimine/
Ecco la locandina di “C’era una volta il crimine” film di Massimiliano Bruno: