Paolo Calabresi, attore e conduttore televisivo romano, è uno dei nomi più digitati in rete nelle ultime ore. Il motivo è un episodio privato, delicato. Il trasformista ha parlato così dell’importanza del teatro e dei travestimenti nell’elaborare lutti importanti, e momenti difficili. E’ notoria l’arteterapia, come tecnica per risolvere momenti difficili, elaborarli e superarli, e nell’occasione è stata confermata. “Ogni atto creativo, sia l’interpretazione di un personaggio in teatro che in un film, o in un quadro, una scultura, o anche le mie follie trasformiste, ci portano in una dimensione che migliora la nostra vita. Ci eleva. Ci fa superare dolori e dipendenze”, ha detto Paolo Calabresi, nell’intervista rilasciata a TAG24. La trasformazione lo ha portato a legarsi ad alcuni personaggi come Cage “è lui che ha dato il via a tutto il periodo trasformista. Quanto ai personaggi interpretati sono legato ad Augusto Biascica.”

Paolo Calabresi sulla situazione del teatro in Italia, la serie con Lillo e Diabolik coi Manetti

L’Italia è un Paese che ha dato i natali a grandi nomi del teatro, Eduardo De Filippo, Giovannini e Garinei, e molti altri nomi eccellenti del passato e del presente dello spettacolo. Tuttavia, è un settore che si trova a fare i conti con la crisi, come il cinema. “Il teatro soffre meno del cinema – ha affermato Calabresi – la crisi è cominciata prima della pandemia, tuttavia la gente ha bisogno di contatto umano, fruizione collettiva viva. Le persone dopo tutto questo andranno sempre più a teatro. Sto girando Diabolik con i Manetti Bros, a breve comincio una serie su Amazon con Lillo.”

E sui giovani ammette

Dal teatro siamo arrivati a parlare dei giovani, ho chiesto dei consigli per loro. “Non sono in grado di darne – ha risposto – li invito soltanto a darli a noi, meno giovani, che abbiamo abbondantemente dimostrato di aver fatto solo disastri.” E in conclusione ha parlato di Tutti gli uomini che non sono, c’è un grande colpo di scena, oltre al racconto di situazioni particolari e divertenti. Ne consiglio vivamente la lettura a nome di Cage, Turturro, Marilyn Manson e di tutti gli altri uomini che non sono…”