Elon Musk difende i diritti dei cittadini ucraini lasciandoli liberi di scegliere se combattere o meno la guerra nella loro terra natia. La decisione secondo una email che la società avrebbe inviato ai dipendenti di Europa, Medio Oriente e Africa permetterebbe loro di partire e avere tre mesi di stipendio pagato. Il messaggio dell’imprenditore sudafricano arriva quasi due settimane dopo l’invasione della Russia in Ucraina ed è firmata da Axel Tangen, direttore di Tesla per il Nord Europa.

Elon Musk: 3 mesi di stipendio ai dipendenti che lottano in Ucraina

Diversi ancora i particolari ancora non chiari a partire dai destinatari di suddetta regola. Essa infatti non fa cenno se i dipendenti dell’azienda debbano trovarsi in territorio europeo o americano, ma una cosa è certa. Gli stipendi per chi è tornato in patria per arruolarsi saranno garantiti almeno fino a maggio. Una presa di posizione netta in linea con le recenti dichiarazioni contro la guerra (e contro Putin) del ceo di Tesla, Elon Musk.

La scadenza di questa scelta presa da Elon Musk è fissata per ora a maggio 2022. Infatti, l’azienda tra 90 giorni conta di valutare nuovamente l’evolvere della situazione in Ucraina per decidere il da farsi.

 

Accessi gratuiti al sistema di satelliti Starlink

Allo scoppiare della guerra Elon Musk e soci si erano attivati velocemente per garantire una connessione internet stabile al popolo ucraino. Dopo aver dato accesso gratuito al sistema di satelliti Starlink, come ha confermato il vicepremier ucraino Mykhailo Fedorov su Twitter, SpaceX aveva inviato un secondo gruppo di dispositivi che potessero fornire un servizio internet più veloce collegandosi a gruppi di satelliti con orbita bassa.

“Ho ricevuto la seconda spedizione di stazioni Starlink – ha scritto Fedorov su Twitter – Elon Musk mantiene la parola”. Per accelerare la consegna, i dipendenti Tesla in Germania si sono offerti volontari per imballare e spedire i terminali necessari per consentire la connessione internet.

 

Tesla in prima linea in casi di emergenza

Tra le altre cose, l’azienda automobilistica statunitense ha anche preparato una serie di sistemi di accumulo di energia Powerwall che serviranno per alimentare la rete Starlink. Le Powerwall inviate al fronte sono state realizzate in poco tempo con degli scarti di produzione della Gigafactory Berlino, dove i sistemi saranno prodotti in modo “tradizionale” una volta ottenute tutte le autorizzazioni del caso.

Non è la prima volta che Tesla fornisce le sue Powerwall in caso di emergenza. In passato, ad esempio, ne spedì alcune a Porto Rico quando fu colpito dall’uragano Maria.