Nella seconda giornata del vertice di Versailles i leader Ue hanno discusso dell’impatto della guerra in Ucraina sull’economia europea e del caro energia. Ovvero come aumentare la spesa per la difesa e per raggiungere l’indipendenza energetica dalla Russia entro il 2027. A parlare tra i leader europei è stato anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi.

La cronaca delle parole del Premier Draghi sul caro energia

Sul tavolo anche una tassa extraprofitti società elettriche

La tassazione degli extraprofitti delle società elettriche, dovuti al balzo dei prezzi energetici, è certamente una fonte cui guardare attenzione. Secondo le stime della Commissione europea, una simile misura darebbe un gettito che in Europa potrebbe arrivare a 200 miliardi di euro. Nel caso in cui l’economia dovesse indebolirsi, ha aggiunto il presidente del Consiglio, occorrerà una risposta politica di bilancio che non può essere dei bilanci nazionali, ma deve essere una risposta europea“.

Draghi ha quindi precisato che in questo momento non siamo in un’economia di guerra, ma dobbiamo comunque prepararci.

Ho visto degli allarmi esagerati. Prepararsi non vuol dire che ciò debba avvenire sennò saremmo già in una fase di razionamento. Dobbiamo ri-orientare le nostre fonti di approvvigionamento e ciò significa costruire delle nuove relazioni commerciali“.

Il Premier Draghi è intervenuto sulla posizione del nostro paese.

“La nostra performance è stata eccezionale, noi entriamo con un acquisito di crescita molto alto e siamo in grado di affrontare un rallentamento anche temporaneo dell’economia. Non prevedremo dei rischi per il debito italiano dalla conferma della stretta confermata dall’Eurotower”.

Si è parlato anche dell’incoraggiamento dell’Italia all’Ucraina ma con un rispetto chiaro delle regole e del suo ingresso nell’Ue

“C’è una grande disponibilità da parte di tanti, una grande determinazione da parte di altri e una notevole cautela da parte di altri ancora. C’è il sostegno dell’Italia un messaggio d’incoraggiamento sarebbe d’aiuto ma occorre rispettare anche cosa dicono gli altri. Le regole per entrare sono molto precise e prevedono un lungo periodo di riforme strutturali”.

In ultimo il Presidente del Consiglio ha commentato la posizione di Vladimir Putin nel conflitto.

“Oggi, da quello che si può capire, Putin non vuole la pace, il piano sembra essere un altro, mentre dico questo mi auguro che al più presto si arrivi a qualche spiraglio e personalmente faremo di tutto per esserci, per chiedere si arrivi presto alla pace e faremo di tutto perché Putin e Zelensky arrivino a un accordo che però salvi la dignità dell’Ucraina”.