Mariupol è una città sotto assedio.
I cittadini sono isolati da giorni, senza acqua, luce e cibo.
Dopo l’attacco all’ospedale psichiatrico che ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale, con le sue scene drammatiche di bambini e donne incinte e il reciproco scambio di accuse tra russi e ucraini, ieri le forze armate di Vladimir Putin hanno bombardato l’università, la centrale dei servizi di emergenza e alcune abitazioni.

Mariupol: quasi 1300 morti, si scavano fosse comuni

Secondo quanto riferito dal vicesindaco Orlov alla BBC, sarebbero 1207 i corpi rimossi dalle strade di Mariupol, sebbene il New York Post faccia sapere come un conto preciso delle vittime degli attacchi degli ultimi giorni non sia possibile al momento. Il quotidiano statunitense sottolinea, infatti, che gli obitori della città sono pieni e che si è iniziato a scavare delle fosse comuni nelle quali seppellire i corpi.

Lavrov: “Sull’ospedale pediatrico proteste patetiche dell’Ucraina”

Difficile avere testimonianze dirette di quanto accade in città, poiché nessun giornalista internazionale è presente a Mariupol. Di conseguenza, si susseguono scambi di accuse tra la Russia e l’Ucraina su quanto sta avvenendo e, in particolare, sull’attacco all’ospedale pediatrico di due giorni fa.
Nel corso dei colloqui tenuti ad Antalya, il ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov, ha affermato che l’ospedale “era diventato una base del battaglione AZOV (il gruppo paramilitare di estrema destra attivo nel sud dell’ucraina) e le donne e i bambini erano stati portati via”, e ha definito “patetiche” le proteste ucraine sul fatto.
In precedenza, la sua portavoce, Maria Zakharova, aveva invece parlato di “terrorismo dell’informazione”, riferendosi a come i media occidentali avessero riportato la notizia.

Zelenski: “Le truppe russe hanno l’ordine di tenere in ostaggio la città”

Non si è fatta attendere la replica del presidente ucraino Zelensky, che ha evidenziato come le immagini di bambini e donne incinte feriti non siano una “fake news”. Zelensky ha poi accusato l’esercito russo di aver deliberatamente attaccato la zona dove sarebbe dovuto passare il corridoio umanitario, impedendo così l’evacuazione dei civili.
Hanno l’ordine di tenere la città in ostaggio, di abusarne e bombardarla costantemente”, ha concluso il presidente ucraino.
Intanto, non si vede traccia di nuovi corridoi umanitari e la situazione a Mariupol, come riferito dalla croce rossa internazionale presente in città, è diventata apocalittica.