Giovedì e venerdì la Reggia di Versailles ospita la riunione informale dei Capi di Stato e di governo dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea. Con chiari obiettivi: difesa, crescita economica e possibilità per diventare più indipendenti dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico. Necessità più che acuite dalla guerra in Ucraina.
A Versailles la guerra Ucraina cambia il registro
Il vertice francese, che doveva essere uno dei punti più alti della Presidenza transalpina dell’Unione Europea, era inizialmente ipotizzato come “laboratorio” per analizzare la ripresa pandemica e per ipotizzare cambiamenti al patto di stabilità. E invece sarà interamente incentrato su una risposta comune alla questione Ucraina. E le dichiarazioni dei principali leader europei sono tutte indirizzate verso Kiev.
Macron: “Sono preoccupato, non vedo cessate il fuoco in Ucraina”
Il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron si dice “preoccupato, pessimista, non vedo un cessate il fuoco nei prossimi giorni”. L’Eliseo poi conferma come “a breve termine non vedo soluzioni diplomatiche, ma ci spero e continueremo a insistere, a spingere i russi verso un compromesso, ad aiutare. Ma non possiamo deciderlo al posto delle parti in causa”. Sull’entrata nell’Ue da parte Ucraina, Macron poi ribadisce come un “Paese in guerra non può entrare” ma altrettanto “chiudere la porta è ingiusto”.
Prende la parola anche Mario Draghi, che evidenzia come, sulla guerra in Ucraina, Italia e Francia “sono allineate con il resto dell’Unione europea sia nella risposta alle sanzioni contro la Russia sia nel sostegno per i nostri Paesi che queste sanzioni necessariamente comporteranno”. Lui e Macron poi hanno “chiesto tante volte, insieme, al presidente Putin di cessare le ostilità e in particolare i bombardamenti sui civili. Continueremo a farlo”.
A Versailles poi l’Ue punta sulla difesa
Tema emerso già da alcuni documenti preparatori, secondo cui i leader dei 27 Paesi puntano a “rafforzare risolutamente” gli investimenti in termini di difesa e tecnologie innovative. Ciò si dovrebbe tradurre nella decisione di “aumentare sostanzialmente le spese per la difesa concentrandosi sulle carenze strategiche identificate e con capacità di difesa sviluppate in modo collaborativo all’interno dell’Unione europea”, attraverso lo sviluppo di “sinergie tra ricerca e innovazione civile, della difesa e spaziale”.