Vaccini covid. Nonostante l’obbligo vaccinale e l’obbligo di green pass rafforzato sui luoghi di lavoro, tra gli over 50 il numero di nuovi vaccinati scende ancora. Nella settimana 2-8 marzo si registra un calo pari a -24,5% rispetto alla settimana precedente . Di questi, il 17,9% è rappresentato dalla fascia 5-11 pari. Sono alcuni dei dati emersi dal monitoraggio settimanale dell’epidemia da Covid-19 della Fondazione Gimbe.
Vaccini covid, i numeri di Gimbe
Le coperture con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce d’età. Dal 99,3% degli over 80 al 37,1% della fascia 5-11. Sul fronte dei richiami gli over 80 hanno raggiunto l’88,5%,la fascia 70-79 l’87,2% e quella 60-69 anni l’83,7%. Il monitoraggio indipendente della Fondazione mostra che ad aver completato il ciclo vaccinale sono quasi 50 milioni di Italiani (49.534.941). Dal 28 febbraio sono state somministrate 11.595 dosi vaccino Novavax, di cui il 59,2% in persone over 50, la maggior parte delle quali in età lavorativa. “La speranza – ha commentato Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – che questo vaccino, basato su una tecnologia più tradizionale rispetto agli innovativi vaccini a mRNA, potesse convincere gli indecisi è stata disattesa. Purtroppo, sul fronte dei nuovi vaccinati nessun boom”.
Quali sono i vaccini approvati in Italia
In Italia sono cinque i vaccini covid approvati dall’inizio della pandemia da coronavirus. Comirnaty di Pfizer-BioNtech, Spikevax di Moderna, Vaxzevria di AstraZeneca, Janssen di Johnson & Johnson, Nuvaxovid di Novavax.
Comirnaty, più comunemente conosciuto come Pfizer, viene somministrato agli over 18 per quanto riguarda il ciclo primario e per la dose booster. A giugno scorso l’Aifa ha approvato la vaccinazione mista, o eterologa. La procedura permette la somministrazione di una seconda dose di un vaccino a mRna, come ad esempio Pfizer, a quanti hanno ricevuto come prima un vaccino a vettore virale e hanno un’età inferiore ai 60 anni. Comirnaty è stato approvato anche per le persone di età compresa tra i 12 e i 17 anni, sia per quanto concerne il ciclo primario che per la dose booster, e per i bambini dai 5 agli 11 anni. In questo caso si tratta, però, di una dose ridotta, pari a un terzo del dosaggio di adulti e adolescenti, e con una specifica formulazione.
Secondo autorizzato tra i vaccini covid nel nostro paese, Spikevax è indicato nella immunizzazione di persone con le prime dosi, nella somministrazione di una seconda dose a chi ne ha ricevuta una di un vaccino a vettore virale e ha meno di 60 anni e nel rafforzamento della protezione del sistema immunitario con la dose booster. L’Aifa ha inoltre dato il via libera a Spikevax per la fascia di età compresa tra i 12 e i 17 anni, anche se al momento l’approvazione riguarda solo la somministrazione delle prime due dosi, mentre per i soggetti in questa fascia di età la dose booster è autorizzata solo con l’inoculazione del vaccino Comirnaty.
I meno gettonati
Vaxzevria e Janssen, unico monodose, sono due vaccini a vettore virale usati molto meno rispetto agli altri. Un vero percorso ad ostacoli, legato soprattutto al timore di effetti collaterali gravi come le trombosi e a numerose difficoltà nelle consegne
Nuvaxovid è indicato per le persone di età pari o superiore a 18 anni viene. L’Agenzia italiana del farmaco ha sottolineato più volte che “il vaccino ha mostrato un’efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni”