La Russia lascia il Consiglio d’Europa. Ad annunciarlo il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. Il Governo russo dalle parole passa ai fatti. Giovedì lo stesso membro del governo aveva preannunciato che il susseguirsi di eventi dubbi e controversi stavano minando i veri progetti dell’organismo europeo. E che i responsabili erano da ricercare nella compagine della Nato e dell’Unione europea.
Russia e Consiglio d’Europa. Le dichiarazioni
“Il corso degli eventi diventa irreversibile”. La Russia non intende partecipare alle attività del Consiglio d’Europa, poiché i paesi occidentali minano il lavoro dell’organizzazione. “Il Governo lascia che si divertano a comunicare tra loro, senza la Russia”, si legge nella dichiarazione.
“Ostili alla Russia, l’Ue e i Paesi della Nato abusano della loro maggioranza assoluta nel Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, continuano la linea di distruzione del Consiglio d’Europa e dello spazio giuridico e umanitario comune in Europa” continua il documento.
Climi ostili e portati all’esasperazione. Il motivo del ritiro
Il testo prosegue riportando come la scelta di ritirarsi dal Consiglio d’Europa, sia stata generata da climi ostili ed esasperati.
“La Russia non intende sopportare queste azioni sovversive compiute dall’Occidente in linea con l’imposizione di un ‘ordine basato sulle sue regole’. Il tutto a discapito e per sostituire il diritto internazionale calpestato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti”.
Conseguenze e decisioni collegate al ritiro della Russia
Le conseguenze saranno pesanti. Il ritiro della Russia dal Consiglio d’Europa implica la denuncia (ritiro) simultanea della Carta del CE e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ha dichiarato il senatore Konstantin Kosachev.
Nonostante l’abbandono, il vice-presidente del Consiglio della federazione Russa ha tenuto a precisare che la decisione non implicherà la reintroduzione della pena di morte in Russia. “Abbiamo la nostra Costituzione e la nostra Corte Costituzionale. Le decisioni sulla pena di morte non dipendono da obblighi nei confronti del Consiglio d’Europa” ha aggiunto.
Il ritiro della Russia dal Consiglio d’Europa non comporta neppure “un ritiro da tutte le sue istituzioni” sottolinea il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti. “Naturalmente, un ritiro dal Consiglio d’Europa implica una smobilitazione da tutti i meccanismi”, ha detto Peskov ai giornalisti rispondendo a chi gli chiedeva se la scelta presa significasse anche il ritiro da tutte le sue istituzioni, compresa la Cedu.
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