Covid, da oggi sarà possibile tornare a fare visita ai parenti ricoverati in ospedale:  i familiari dei ricoverati negli ospedali potranno tornare a far visita nei reparti non Covid per almeno 45 minuti al giorno, sempre in possesso di green pass rafforzato e con certificazione che attesti l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti. Ma non solo: visite aperte dunque a anche chi ha avuto il Covid da meno di sei mesi. In questo specifico caso, bisognerà mostrare anche l’esito di un tampone negativo dei due giorni precedenti.

Covid, le regole per le visite ai parenti in ospedale

Queste dunque in sintesi le regole per tornare a fare visita ai propri parenti in ospedale:

  • tempo di permanenza consentito pari ad almeno 45 minuti al giorno.
  • Nessun limite di tempo per le residenze socioassistenziali (Rsa) dove le visite sono riprese a partire dallo scorso 30 dicembre.
  • Potranno entrare nelle strutture ospedaliere e visitare parenti o amici, dotati di mascherina Ffp2, tutti coloro che risultano in possesso di un Green Pass rafforzato ottenuto dopo la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid.
  • L’accesso sarà consentito anche a coloro che hanno terminato il ciclo vaccinale primario od a chi è guarito dal Covid-19, da meno di sei mesi ed è in possesso di super Green pass. In quest’ultima situazione, chi vorrà entrare in ospedale dovrà mostrare anche l’esito di un tampone negativo eseguito da non più di 48 ore.
  • Non sarà consentito, invece, l’ingresso a chi sarà dotato solamente del Green pass “base”, ottenuto a seguito di tampone.

L’incidenza dei casi in stallo o crescita

Un’incidenza dei casi in fase di stallo o crescita, con la risalita che sembra essere dovuta principalmente a quattro fattori: il “rilassamento” della popolazione, la diffusione della variante “sorella” di Omicron detta BA.2, la persistenza di basse temperature che costringono a stare al chiuso, il calo normale della protezione vaccinale contro l’infezione.

Lo ha affermato il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta: “Sarebbe “la strategia migliore per farsi trovare impreparati dal virus e spianargli la strada”.

 

Covid, le tre varianti Omicron

Risultano essere oramai tre le forme in cui si manifesta la variante Omicron (B.1.1.529) del virus SarsCoV2 attualmente in circolazione in Italia, dove non si rileva più la presenza della Delta né di varianti diverse proprio dalla stessa Omicron:  la BA.1 si sta contraendo per l’incalzare della BA.1.1, presente per il 36%, e della BA.2, pari al 5%.Una terza sottovariante, BA.3, è al momento molto poco presente. E’ quanto riportato dalle analisi del Ceinge-Biotecnologie avanzate, basate sui dati della banca internazionale Gisaid. 

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