Armi chimiche russe: cresce la paura in Ucraina. Secondo gli Usa c’è il rischio che la Russia “usi armi chimiche” in Ucraina.
Il successo della resistenza ucraina unito al malcontento di Mosca starebbe frustando Putin a tal punto da voler alzare il livello di violenza facendo ricorso ad ami non convenzionali.
“Penso che abbiamo buone ragioni per essere preoccupati sul possibile uso di armi non convenzionali, in parte perché abbiamo visto cos’è successo in altri teatro, per esempio in Siria, in parte per prepararci ad ogni eventualità“, riferiscono i funzionari occidentali al quotidiano inglese The Independent.
Intanto i caccia russi hanno bombardato la città di Okhtyrka e il villaggio di Bytytsya, nella regione di Sumy. Lo ha detto il capo dell’amministrazione regionale di Sumy Dmytro Zhyvytsky. Citato dal ‘Kiev Independent’, ha anche precisato che Okhtyrka viene bombardata giorno e notte.
L’incontro Lavrov-Kuleba
Sul fronte diplomatico, oggi alle 8.45 è partito l’incontro fra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il suo omologo ucraino Dmitry Kuleba a margine del Forum sulla diplomazia ad Antalya, in Turchia.
Si tratta del primo faccia a faccia fra i due dall’inizio del conflitto ed è stato fortemente voluto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan che tenta il ruolo di mediatore, al punto che è già prevista una telefonata tra lui e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nel primo pomeriggio ora italiana.
A fare da «arbitro», nel vertice turco, sarà il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu che annuncia di lavorare a un tavolo Putin-Zelensky con Erdogan mediatore.
Eni sospende l’acquisto di petrolio dalla Russia
Eni ha sospeso la stipula di nuovi contratti relativi all’approvvigionamento di greggio o prodotti petroliferi dalla Russia.
Intanto si allunga sempre di più la lista delle aziende e delle multinazionali che lasciano la Russia. Le ultime, in ordine temporale, sono Sony e Nintendo, le birre Carlsberg e Heineken, fino agli scavatori di Caterpillar. Poche ore prima era stata la volta di McDonald’s, Starbucks, Kfc, Coca Cola, Pepsi e Ikea.