Freddo killer, Campailla: “Modello di accoglienza da ripensare”.
Questa notte nei pressi della stazione Termini sono stati rinvenuti i corpi senza vita di due senza dimora. Sono ormai numerosi i casi, dall’inizio dell’anno, di persone che hanno perso la vita a causa del freddo in strada e il drastico calo delle temperature di questi giorni sta mettendo a dura prova i migliaia di senzatetto della Capitale come di tante altre città italiane. La questione si ripresenta ogni anno con il calo delle temperature e la mancanza di strutture recettive.
Freddo killer, modello di accoglienza da ripensare
“Seppur siano aumentati nell’ultimo anno i posti letto preposti dall’Amministrazione Comunale si continua a morire per strada. -dichiara Alberto Campailla, presidente di Nonna Roma -. Disgrazie come quella di stanotte dimostrano che è necessario immaginare un modello di accoglienza permanente e strutturato che ci faccia uscire dall’emergenzialità che ha contraddistinto l’intervento istituzionale sui senza dimora da diversi anni.”
“Come proponiamo nel rapporto sui senza dimora “Dalla Strada alla Casa”, serve cambiare l’approccio alla condizione delle persone senza casa a Roma, -continua Campailla- intervenendo sul tema della residenza, modificando il regolamento di polizia urbana e cambiare in generale l’atteggiamento nei confronti di queste persone visto quanto avvenuto nelle scorse settimane alla Stazione Termini.”
Le ultime vittime lo scorso mese
Le ultime vittime del freddo, soltanto qualche settimana fa, hanno visto i loro destini spegnersi nel dramma della solitudine e dell’indigenza. Un uomo, senza fissa dimora, morto per il freddo all’interno dell’ l’auto che era diventata la sua casa. Subito dopo è invece deceduto per il freddo un 27enne trovato privo di vita in Piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini. Per far fonte a questa nuova emergenza il Campidoglio, che punta a creare luoghi per l’accoglienza piccoli e diffusi, più gestibili e vivibili, ha distribuito a ciascun municipio circa 40mila euro per l’apertura di centri d’accoglienza notturna.