Nel 2022 si sta puntando sempre più all’innovazione legata al mondo dell’energia e della sostenibilità. Dalla Nuova Zelanda arriva una nuova idea che punta a realizzare il sogno del padre dell’elettricità Nikola Tesla. Una startup locale, Emrod, questo il nome della piccola azienda, sta testando un prototipo per applicare un progetto per l’Elettricità wireless su grandi distanze. I finanziamenti arrivano Powerco, uno dei maggiori distributori di elettricità del paese che vuole dare un futuro commerciale all’idea.
Il progetto nel concreto
Con i finanziamenti la stessa Emrod per il primo prototipo si è detta pronta a trasmettere energia da un parco solare ad un cliente lontano diversi chilometri. Nel dettaglio il sistema è formato da quattro parti: Un alimentatore, due antenne di cui una che trasmette e l’altra che riceve e poi diverse lenti speciali che lungo il viaggio potenziano il flusso. Per prima cosa, l’antenna trasmittente converte l’elettricità in un cilindro per ovviare a certi difetti gravi del modello originario di Tesla come la propagazione della stessa energia in molte direzioni. Il segnale, anche su brevi tratti, perdeva quindi molta intensità.
Le prime dichiarazioni
A parlare del progetto è lo stesso Greg Kushnir, fondatore di Emrod: “Con una nostra efficienza del 70%, non si tratta di sostituire tutto il filo di rame esistente, ma di completarlo dove ha senso”. Ambizioso ma realistico”.
Ad intervenire è anche Ray Simpkin, capo dello sviluppo tecnologico di Emrod: “La società sta pensando di portare energia su un’isola a trenta chilometri dalla terra ferma. Il flusso di microonde costerebbe poco più della metà di un allaccio sottomarino con cavi di rame. È questa la strada più promettente”.
Le principali criticità dell’Elettricità wireless
È già stato sperimentato con successo in ambiente chiuso su una distanza di 200 metri: ora l’azienda vuole effettuare un esperimento in campo aperto su una distanza compresa tra 2 e 30 km. Obiettivo finale del test, è quello di portare la corrente da una stazione di terra fino a un’isola privata situata a 30 km dalla costa neozelandese. Ad oggi, però, il progetto è agli inizi e risulta essere non molto potente, ad esempio caricare soltanto un laptop. Gli scienziati però sono fiduciosi spiegano che con sufficienti investimenti questa tecnologia può essere adottata in modo più efficace e a largo raggio.