Digitale terrestre, da ieri chi non ha un televisore HD non vede più la tv. Si è conclusa infatti l’8 marzo la fase che prevede il passaggio di tutti i canali alla codifica in mpeg4. Anche Rai1, Rai2, Rai3, Italia1, Canale5, Rete4 e La7 ora si possono vedere solo se si possiede un televisore in alta definizione. 

Come scrive Altroconsumo nel vademecum per lo switch off, il 20 ottobre 2020 erano già passati all’HD solo i canali tematici delle grandi emittenti (Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Yoyo, Rai Sport+ HD, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Premium, Rai Scuola, TGCOM24, Mediaset Italia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 TV e Virgin Radio TV).  Questo aveva permesso di continuare a vedere le reti ammiraglie e gli altri canali generalisti a una buona parte di proprietari di televisori non in alta definizione. Tuttavia i canali generalisti non in HD rimarranno ancora visibili per un tempo limitato sui canali dal 501 in poi.

Digitale terrestre, confusione e disagio per gli utenti

Consumerismo No profit ricorda che chi ha una Tv già con tecnologia DVB-T (quelle digitali di prima generazione), non deve apportare alcuna modifica almeno fino al 2025, e deve limitarsi solo a risintonizzare i canali. Da ieri si sono registrati invece  enormi disagi per gli utenti, in particolar modo per gli anziani. Lo denuncia l’associazione di consumatori che ricorda come l’operazione comporti anche enormi costi in capo agli utenti.

“Numerosi consumatori si sono ritrovati ad acquistare un nuovo televisore per paura di non poter ricevere più il segnale. Questo nonostante i vecchi apparecchi in loro possesso fossero ancora adatti alla visione dei canali – spiega il presidente Luigi Gabriele – Altri, specie le persone più anziane, hanno richiesto l’intervento di un tecnico specializzato per installare decoder o risintonizzare i canali. Queste pese sono del tutto evitabili”.

Eppure con qualsiasi tv o decoder con tecnologia DVB-T (non importa se ancora T1 o già T2) oggi basta semplicemente fare la ricerca canali e tutto torna in ordine. Perché quello che è cambiato da oggi è la codifica di trasmissione e non la tecnologia – spiega Consumerismo – Nonostante ciò, tra gennaio e febbraio sono stati venduti oltre 1 milione di televisori, e anche quelli nuovi hanno bisogno di risintonizzarsi, sprecando così 300 milioni di euro per comprare Tv e decoder di cui non avevamo bisogno.”