Matteo Salvini è in Polonia, “al lavoro per restituire pace, casa e sorriso” a tutte le persone che scappano dalla guerra in corso in Ucraina e per “fare il punto sugli aiuti ai profughi e sulla possibilità di aiutare e sostenere l’accoglienza nel nostro Paese”, come lui stesso spiega attraverso i suoi account social. Eppure, nella sua tournée nell’est Europa, qualcuno decide di non incontrarlo.

Salvini non viene ricevuto

Przemysl, Polonia. Una città a circa 10 chilometri dal confine con l’Ucraina. Il primo cittadino si chiama Wojciech Bakun, e ha risposto con un cordiale, ma risoluto, “no grazie” alla richiesta di essere ricevuto presentata dal leader della Lega.

“Io non la ricevo, venga con me al confine a condannarlo”.

Il richiamo è al Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, e alle magliette con il suo volto indossate tempo fa dallo stesso Salvini. Internet ha una lunga memoria, come il sindaco Bakun, che ricorda come in diverse occasioni il senatore abbia elogiato il lavoro di Putin: era precisamente il 25 novembre 2015 quando dall’Europarlamento di Strasburgo Salvini si fece ritrarre con una maglietta riportante la faccia del Presidente russo.

Qui Strasburgo.
È appena intervenuto il Presidente Mattarella, che ha detto che chiudere e controllare le frontiere europee non serve.
No, certo, facciamo entrare altri milioni di immigrati…
Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin!

Per questo Wojciech Bakun ha deciso di non incontrare Salvini. Insieme al sindaco, anche diversi nostri connazionali hanno contestato, al grido di “Buffone” il segretario del Carroccio, che però ha fatto spallucce:

“Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui per aiutare chi scappa dalla guerra. È opportuno salvare donne e bambini. Secondo me si, portare medicine, vestiti, giochi e portare in Italia donne e bambini, ne vale sempre la pena, per la polemica politica politica c’è sempre tempo”