Lista Paesi ostili Russia: c’è anche l’Italia. Nell’elenco sono stati inseriti tutti quegli Stati e territori stranieri che hanno applicato sanzioni contro Mosca, le sue aziende e i cittadini russi.

Quali sono i Paesi ostili alla Russia

Il lungo elenco di Stati redatto dal consiglio dei ministri comprende oltre a tutti i Paesi europei, gli Usa, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera oltre che ovviamente la stessa Ucraina.

Nella lista figurano anche piccoli Paesi come Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, San Marino e Micronesia.

Presente anche la Svizzera, che ha rotto la sua tradizionale neutralità per sostenere le misure internazionali.

Cosa prevede il decreto Putin

Un decreto firmato lunedì 6 marzo 2022 dal presidente Vladimir Putin consente alle entità russe di rimborsare con i rubli i loro debiti in valuta estera ai creditori di Paesi “ostili”.

Una scelta che ha l’obiettivo di rinviare l’atteso default tecnico della Russia.

Il decreto stabilisce che il rimborso in rubli dei debiti in valuta al tasso di cambio fissato dalla banca centrale è da considerarsi valido.

Le sanzioni per l’invasione dell’Ucraina adottate nei confronti della Russia impediscono alla banca centrale utilizzare le sue riserve di valuta. In risposta la Russia ha imposto controlli sui movimenti di capitali.

La nuova procedura temporanea si applica ai pagamenti superiori a 10 milioni di rubli al mese”, si legge nella nota diffusa dalle autorità russe.

Successivamente la Banca centrale russa ha riferito che i creditori in Paesi che non hanno imposto sanzioni possono essere in grado di ricevere il pagamento in valuta estera con un permesso speciale.

I prossimi appuntamenti chiave per la Russia

Il 16 marzo la Russia dovrà rimborsare al mercato 107 milioni di dollari di cedole relativi a due emissioni anche se può contare su un periodo “cuscinetto” di 30 giorni per saldare i propri pagamenti.

Il 31 marzo sarà poi la volta di un pagamento da 359 milioni di dollari per un bond a scadenza 2030 mentre il 4 aprile arriverà a scadenza un bond da 2 miliardi.

Zelensky chiede un inasprimento delle sanzioni alla Russia

Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a chiedere a gran voce un inasprimento delle sanzioni: “Visto che la Russia continua la guerra, bisogna boicottare e instaurare l’embargo sulle esportazioni del petrolio e dei prodotti petroliferi. È necessario un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia“.

Zelensky ha poi ribadito la richiesta agli alleati della Nato di imporre una no-fly zone sull’Ucraina e di fornire al suo Paese aerei militari: “Quanti morti ancora ci vogliono per chiudere il cielo? Dateci gli aerei per difenderci“.

Leggi anche: “No-fly zone, cosa significa la richiesta dell’Ucraina alla Nato