Cyber attacchi sempre più sofisticati e pronti a fare rete con la criminalità organizzata. Così spiega l’anteprima del rapporto Clusit del 2021. Gli attacchi cresciuti del 10% rispetto al 2020, sono migliorati anche in termini di qualità: la classificazione basata su una valutazione dei livelli di impatto dei singoli incidenti, tiene in considerazione aspetti di immagine, economici, sociali e le ripercussioni dal punto di vista geopolitico.

 

Cyber attacchi. Dove avvengono con maggior frequenza?

È un dato di fatto: i Cyber attacchi si sono verificati nel 45% dei casi nel continente americano, ma oltre ogni aspettativa nel 2020 sono diminuiti notevolmente. Sono invece cresciuti gli attacchi verso l’Europa, che superano un quinto del totale (21%, contro il 16% dell’anno precedente), e verso l’ Asia (12%, rispetto al 10% del 2020). Resta sostanzialmente invariata la situazione degli attacchi verso Oceania (2%) e Africa (1%).

 

Cybercrime, attacchi al dominio pubblico ed espionage. Le finalità

Il cybercrime si conferma la motivazione dell’86% dei cyber attacchi, in crescita rispetto all’81% del 2020 (+16% in termini assoluti), un trend che non accenna a diminuire. Tra gli attacchi gravi di dominio pubblico, l’11% è riferibile ad attività di Espionage e il 2% a campagne di Information Warfare.

I cyber criminali non colpiscono più in maniera indifferenziata obiettivi molteplici, ma guardano dritto il bersaglio con scopi ben precisi. Al primo posto c’è l’obiettivo governativo/militare, con il 15% degli attacchi totali, in crescita del 3% rispetto all’anno precedente. Segue il settore informatico, colpito nel 14% dei casi e stabile rispetto al 2020. Gli obiettivi multipli (13%, in discesa dell’8%) e la sanità, che rappresenta il 13% del totale degli obiettivi colpiti, in crescita del 2% rispetto ai dodici mesi precedenti. Segue l’istruzione, pari al 9% del totale, sostanzialmente stabile rispetto al 2020.

 

Analisi congiunta con i dati fastweb

Nel rapporto anche i dati relativi agli attacchi rilevati dal S.O.C. (Security Operations Center) di FASTWEB, che nel 2021 ha registrato oltre 42 milioni di eventi di sicurezza. Tra i trend cybersecurity più rilevanti del 2021 per l’Italia, si osserva la continua crescita dei malware e botnet, con un numero di server compromessi che fa segnare un netto +58%. “La penetrazione delle infezioni inizia ad essere rilevante anche nel mobile, con la presenza nelle prime posizioni di FluBot, un malware per dispositivi Android che si distribuisce attraverso link di phishing condivisi grazie a SMS o app di messaggistica. In Italia i settori più colpiti si confermano il Finance/Insurance e la Pubblica Amministrazione, obiettivi che insieme costituiscono circa il 50% dei casi. A questi si aggiunge quello dell’Industria che ha presentato l’aumento più significativo, dal 7% del 2020 al 18% del 2021”.

 

 

 

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