Il conflitto tra Russia e Ucraina ha prodotto oltre che problematiche a livello politico ed economico soprattutto una crisi umanitaria. Secondo un report delle Nazioni Unite sono oltre 800mila i profughi in fuga dal conflitto. In Italia ne sono arrivati circa un migliaio, per lo più donne e bambini. Con quasi 250 mila persone, l’Italia conta infatti la più ampia comunità ucraina d’Europa. Una comunità che già dalle prime fasi del conflitto ha predisposto un piano di aiuti per chi fugge dalla guerra.
Tante le iniziative per aiutare il popolo ucraino, una di queste è realizzata dall’Università Niccolò Cusano. L’ateneo romano che si dalle prime battute del conflitto ha manifestato il suo sostegno al popolo ucraino stanziando sia dei fondi che un’assistenza immediata ai profughi che saranno ospitati all’interno dell’ateneo. Ad intervenire sul tema è il Dott. Stefano Ranucci, Vice Presidente del CDA dell’Unicusano.
Come si sta organizzando l’Università Cusano sulla crisi ucraina e i suoi profughi
La macchina della solidarietà è già partita in tutta Europa e già da qualche giorno sono iniziati ad arrivare i profughi. Abbiamo organizzato il tutto e messo a disposizione i posti letto del campus. Sono stati effettuati tutti i controlli di routine, come i tamponi e abbiamo organizzato le stanze trasformandole anche nella struttura. Abbiamo montato dei lettini visto l’arrivo di molte mamme con dei bambini. Nella serata di ieri si è svolta una riunione con le asl di competenza per poter organizzare i vaccini, essendo stati noi hub vaccinale già per i dipendenti. Oltre ad aver organizzato un tir di prima necessità come prodotti alimentari e medicinali, abbiamo organizzato l’accoglienza a 360 gradi per chi si è trovato costretto a fuggire dalle zone di guerra. I profughi infatti troveranno vitto e alloggio con la speranza che tutto questo abbia una data di fine.