Corridoi umanitari. Sono più di 1,5 milioni i rifugiati fuggiti dall’Ucraina da quando la Russia ha invaso la nazione. La fuga in corso rappresenta “la crisi di profughi più veloce in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale”. Sono i dati riferiti dall’Onu. Più di un milione ha raggiunto la Polonia. Presa d’assalto anche la Moldavia che non riesce a far fronte all’emergenza umanitaria. L’Italia ha messo in moto una potente macchina della solidarietà che ha coinvolto tutti. Gli aiuti per le le famiglie e i bambini ucraini sono stati rapidissimi e sentiti. Sono racchiuso dentro decine e decine di scatoloni di viveri, prodotti per l’igiene, coperte, medicine che stanno venendo raccolte. Le associazioni sono in cerca di alloggi per ospitare i profughi e portarli lontano dalla guerra, molti italiani hanno aperto le loro case.

“A ieri sono più di 14 mila le persone che sono arrivate in Italia con reti interpersonali. Molte si muovono perché hanno parenti, amici e collegamenti. La metà sono donne, poi bambini e una quota minore di uomini”.

Lo ha detto Fabrizio Curcio, capo del dipartimento di Protezione civile:

Secondo il Ministero dell’Interno le principali destinazioni risultano essere Roma, Milano, Bologna e Napoli, dove vengono raggiunti familiari e conoscenti già presenti in Italia. In 24 ore sono oltre 3mila gli ucraini arrivati; cifra che segnala un aumento del flusso.

La storia di Irina, in Italia da sei anni con la famiglia rimasta in Ucraina

Irina Burtnysh è ucraina, vive in Italia da 6 anni. Ha scelto di trasferirsi in Sicilia, prima Catania e poi Palermo: “Ho sempre sognato di vedere l’Etna”, ha rivelato a Tag24. Sono una badante, sono andata via dal mio Paese per allontanarmi dal mio ex marito. Sono arrivata in Italia grazie a una mia amica.

La comunità ucraina in Italia

Irina è una volontaria dell’Associazione italo-ucraina “I Nuovi Co ènfini Onlus” che si occupa di mediazione culturale, con un occhio di riguardo all’accoglienza dei minori stranieri in Italia. Da anni l’associazione siciliana fa da ponte tra il nostro Paese e l’Ucraina. Gli sforzi nelle ultime settimane sono triplicati. Tante le iniziative messe in campo per aiutare la popolazione. Dalla raccolta di generi di prima necessità all’ospitalità di bambini e donne. Ai nostri microfoni Irina ha spiegato come “I Nuovi Confini Onlus” stia supportando gli ucraini che sono in patria. “Noi e gli italiani siamo un unico popolo”, ha raccontato.

“Facciamo tutto insieme con il popolo italiano che è sempre stato generoso e accogliente. Non importa da dove arrivino le persone, se ti serve una mano gli italiani sono pronti a dartela. Lo stiamo constatando anche con la guerra in Ucraina: stiamo raccogliendo tutto quello che può servire alla popolazione”. 

La famiglia di Irina è rimasta in Ucraina

La famiglia di Irina è rimasta in Ucraina, risiede in una cittadina vicino a Odessa: ci sono la mamma, la sorella e tanti amici. Hanno paura ma non si piegano agli attacchi della Russia. “Gli ucraini sono un popolo fiero”, ha sottolineato la donna.

“La situazione è complicata. La città è sotto attacco, viene continuamente bombardata. Ma nessuno ha intenzione di arrendersi”. 

Corridoi umanitari: non è detto che gli ucraini arrivino a destinazione

Alla domanda: “Vorresti che i tuoi famigliari venissero in Italia?”, Irina ha risposto così:

“In questo momento è impossibile. Devono rimanere là dove sono perché la strada è più pericolosa. E’ meglio restare nella propria città che mettersi in cammino per oltrepassare il confine. Potrebbero non arrivare a destinazione. I corridoi umanitari non sono sicuri, li stanno bombardando. I militari russi sono subdoli, senza regole”. 

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