Margot Sikabonyi è un’attrice che, nonostante la giovane età, ha già conosciuto il successo nazional-popolare. Per tantissime stagioni è stata, infatti, l’amatissima Maria della fiction “Un Medico in Famiglia“, trasmessa su Rai 1 con ascolti da record. Spenti i riflettori di quel set, la talentuosa donna ha saputo creare una sua famiglia e trovare il suo equilibrio nello yoga e nelle nuove opportunità di lavoro. In questo il primo e più lungo lockdown è stato fruttifero perché ha scritto un libro e girato ben due lungometraggi. Uno dei titoli, “Tutte a casa – memorie digitali da un mondo sospeso”, lo presenterà domani a Milano in occasione della festa delle donne. Ne ha parlato a “Bagheera – Manuale di sopravvivenza dalla giungla quotidiana” condotto su radio Cusano Campus dal cantautore Bussoletti.
Margot Sikabonyi e la festa delle donne
“La trascorerrò a Milano a conoscere il pubblico che assisterà alla proiezione di “Tutte a casa“, un documentario composto da oltre 8.000 videodiari girati con il cellulare da 500 donne di estrazione sociale ed età diverse durante il primo lockdown che ha colpito l’Italia. Sarò con altri protagonisti del cast all’Anteo Palazzo del Cinema a partire dalle 21.30 pronta al confronto.“
Margot Sikabonyi e il libro
“Chiusa a casa ho finito “Respira! Alla ricerca della calma nel caos”. Ok, il titolo è stato scelto dagli editori ma il contenuto è tutto mio. Sentivo opportuno, con l’Apocalisse alle porte, raccontare ciò che sentissi vero dentro. Tutto nasce dal diario della mia terapia che condividevo in quei giorni che, invece, di stancare il pubblico è stato sentito “condiviso di molti”. In pratica ho finito di scrivere qualcosa iniziato dieci anni prima che è risultato attuale lo stesso.”
Margot Sikabonyi e il secondo film
“Sempre in pieno lockdown, per non farmi mancare nulla, ho girato “Il cinema non si ferma” che è stato il primo film in assoluto realizzato in quel periodo. Hanno chiesto a noi attori di girarci tutto da soli. Un delirio. Per esempio ero in linea col Direttore della Fotografia che mi dava indicazioni su come mettere le luci. Mi sono anche iscritta a Psicologia e adesso sono quasi alla fine. Viaggio ad una media di un esame a settimana!”
Sul peso del suo nome
“Ho un nome impegnativo per l’eros dell’uomo? Per vent’anni mi hanno chiesto dove avessi lasciato Lupin III ma va bene. Crescendo, poi, hanno smesso per domandarmi dove avessi lasciato Nonno Libero, che nella fiction era Lino Banfi.”
Per certi versi una storia di rinascita simile a quella di Alessia Fabiani, ovviamente con le differenze del caso.
Ecco la locandina del film “Tutte a casa” domani a Milano:
Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Margot Sikabonyi:
https://www.radiocusanocampus.it/podcast/margot-sikabonyi-bagheera/