Ucraina: tregua infranta e corridoi umanitari saltati. È proseguito l’assedio russo sulle cittadine di Mariupol e Volnovakha, impedendo così la possibilità ai civili di lasciare le due città. Russia e Ucraina si accusano a vicenda per quanto avvenuto e, mentre si discute dei possibili, nuovi negoziati, il premier israeliano Naftali Bennett interviene a sorpresa nel conflitto.
Ucraina, tregua infranta e rimpallo di responsabilità
Quello che doveva essere il primo segnale di distensione in ucraina si è risolto in un nulla di fatto.
La tregua di cinque ore non ha mai avuto luogo, impedendo così l’evacuazione dei civili da Mariupol e Volnovakha, due località recentemente colpiti da intensi bombardamenti da parte delle forze armate russe.
La conferma è arrivata da Christine Jamet, direttrice delle operazioni di Medici Senza Frontiere, presente a Mariupol con alcuni membri del proprio staff, attraverso l’account Twitter di MSF.
“I civili non possono rimanere bloccati in zona di guerra. Le persone che cercano sicurezza devono poter fuggire senza la paura di essere coinvolte nelle violenze.” Christine Jamet, direttrice delle operazioni di MSF#ucraina #UkraineRussianWar
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) March 5, 2022
Il presidente ucraino Volodimir Zelensky aveva postato un video su Instagram nel quale sottolineava l’importanza dei corridoi umanitari.
“Chi ha bisogno di aiuto deve poter andare – aveva detto Zelensky – chi può difendere le città deve combattere”. Tuttavia, il vicesindaco di Mariupol, Serhiy Orlov, ha dichiarato che la Russia ha violato il cessate il fuoco, impedendo di fatto l’evacuazione.
“Non c’è cessate il fuoco a Mariupol e non c’è cessate il fuoco lungo tutto il percorso. I nostri civili sono pronti a fuggire ma non possono scappare sotto i bombardamenti”.
Pronta la replica russa, affidata al ministro degli esteri Sergej Lavrov, che ha risposto con un lapidario: “Non si è presentato nessuno” per l’allontanamento dalle due città.
La mediazione del premier israeliano
Intanto, a sorpresa, il premier israeliano Naftali Bennett si è recato a Mosca per incontrare Vladimir Putin.
La notizia è stata comunicata dall’ufficio di Bennett, che è partito nella mattina di sabato per Mosca. Una scelta inusuale, dal momento che si tratta dello Shabbat, il tradizionale giorno di riposo.
Stando a fonti diplomatiche, Bennett si sarebbe confrontato con Putin in merito alla situazione delle comunità israeliane in Ucraina e avrebbe poi condiviso l’esito dell’incontro con Emmanuel Macron ed Olaf Scholz, prima di contattare anche il presidente ucraino Zelensky.
La ripresa dei negoziati fissata per lunedì?
Intanto, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Interfax, il terzo round di negoziati dovrebbe avere luogo nella giornata di lunedì 7 marzo.
Ma farsi strada tra la mole di informazioni incontrollate che arrivano dal fronte di guerra diventa sempre più complesso, in un conflitto diventato fortemente mediatico, con tanto di coinvolgimento di hacker internazionali.
La stessa Interfax, infatti, aveva in precedenza dato la notizia, che i servizi segreti ucraini avrebbero ucciso uno dei membri della compagine ucraina ai negoziati, con l’accusa di tradimento.
In realtà, su chi siano i responsabili della morte del banchiere Denis Kireev, ci sarebbero non pochi dubbi. Il comando delle forze armate ucraine, infatti, in un post su Twitter ne parla come di un eroe, ucciso mentre svolgeva compiti speciali.
“Durante l’esecuzione di compiti speciali, tre spie sono state uccise, dipendenti della direzione principale dell’intelligence del ministero degli Affari interni: Alexei Ivanovich, Chibineev Valery Viktorovich, Denis Borisovich Kireyev. Sono morti difendendo l’Ucraina e il loro impegno ci ha avvicinato alla vittoria!”