Cyberwar: cresce l’esercito di hacker anti-Putin

Il conflitto russo-ucraino si sposta sul fronte dei cyber attacchi. E’ anche per questo che l’Europa decide per la messa al bando delle trasmissioni di Russia Today e Sputnik, al fine di bloccare la propaganda russa che sta inondando tutto il continente. Quello che sta nascendo è una sorta di Comitato di vigilanza e sicurezza che dovrebbe agire per bloccare la disinformazione strumentalizzata dal governo, mantenendo la possibilità per i cittadini di comunicare attraverso le principali piattaforme social.

Il tavolo di lavoro ha visto tra i suoi partecipanti Youtube, Meta, Twitter, tutti impegnati in questa battaglia contro la disinformazione e per la libera informazione. Tutto questo con le fila degli esperti informatici anti-Cremlino che si allarga di ora in ora attraverso attacchi Ddos alle infrastrutture. Microsoft, da par suo, ha già dato disponibilità nel fornire tutto il supporto tecnologico necessario per fronteggiare la crisi umanitaria.

Ucraina chiede forniture Itc all’Europa

Dopo il confronto tra i ministri europei trapela che l’Ucraina “ha richiesto assistenza per la fornitura di risorse Ict, e in particolare di terminali per il collegamento al sistema satellitare Starlink, in modo da poter garantire la connessione a Internet a tutti i cittadini ucraini. Anche in questo caso sarà assicurato un coordinamento europeo per valutare le richieste ucraine”.

Cyberwar: gli hacker anti Putin sono più di 260mila

Si ingrandisce anche il fronte della cyberguerra. Dopo aver colpito siti istituzionali e infrastrutture digitali di Kiev con un susseguirsi di nuovi malware, la risposta dell’esercito di hacker volontari a sostegno dell’Ucraina ha portato all’arruolamento di oltre 20mila esperti che agirano in rete per danneggiare i sistemi russi.

Anche sul terreno di guerra del digitale ognuno svolge i suoi compiti: gli attivisti di Anonymous agiscono contro la Russia, la gang di cybercriminali Conti fiancheggia il Cremlino mentre cresce l’esercito di hacker volontari che si sono arruolati nell’IT Army costituitosi dopo l’appello del ministro ucraino Fedorov.