Pena di morte per l’attentatore di Boston: Corte ripristina pena capitale
Dzhokhar Tsarnaev dovrà scontare la pena di morte. Lo ha deciso la Corte suprema americana che si è pronunciata optando per il ripristino della pena capitale per colui che, durante la maratona di Boston del 2013, insieme al fratello, provocò la morte di tre persone e il ferimento di altre 260.
Il ripristino si è reso necessario dopo che una corte federale aveva ribaltato la sentenza nel luglio 2020, accogliendo il ricorso presentato dai legali del giovane terrorista ceceno. Un mese dopo il rovesciamento della sentenza, l’allora presidente Donald Trump aveva chiesto di ripristinare la pena capitale.
Attentato alla maratona di Boston: la dinamica
L’attentato è stato provocato dalla deflagrazione di due ordigni posizionati nei pressi del traguardo, in Boylston Street vicino a Copley Square. Le bombe hanno causato la morte di 3 persone tra cui un bambino di 8 anni, ferendone almeno altre 264. Gli ordigni erano stati assemblati utilizzando due pentole a pressione da sei litri, colme di esplosivo, chiodi, pezzi di ferro e sferette metalliche. Come timer un rudimentale orologio da cucina. Le riprese televisive sul traguardo mostrano un intervallo di circa 27 secondi tra le due esplosioni. Il cronometro della gara al traguardo stava mostrando il tempo di 04:09:43 al momento della prima esplosione.
La storia processuale
L’8 aprile 2015 la giuria popolare dello stato del Massachusetts, al termine di oltre 14 ore in camera di consiglio, ha dichiarato colpevole per l’attentato Dzochar Carnaev, ventunenne musulmano di origine cecena. L’imputato è stato riconosciuto colpevole di tutti i capi di accusa sollevati contro di lui.
Il 15 maggio dello stesso anno Dzhokhar A. Tsarnaev viene condannato alla pena capitale, come già previsto da 17 dei 30 capi d’accusa. Tuttavia il 31 luglio 2020 i giudici hanno annullato la sentenza sostenendo che 2 dei 12 giurati che hanno comminato la pena erano prevenuti nei loro confronti. Oggi la pena è stata ripristinata.