La crisi in Ucraina e il conflitto al quale stiamo assistendo nell’Est Europa, comporterà dei risvolti negativi sulle tasche degli italiani.
Pasta, pane, mais, grano, oltre a gas, fertilizzanti e benzina. Sono tantissime le materie prime e i generi alimentari a rischio aumento di prezzo a causa della guerra tra ucraina-russia. Tra i Paesi che dovranno subire un’impennata sui prezzi del carrello della spesa e su altre materie prime non rientra soltanto l’Italia, ma anche tutta l’Europa Occidentale.
Perché aumenteranno i prezzi
Di aumenti dei prezzi se ne parlava già da mesi, ma ad oggi la situazione rischia di precipitare. Infatti, se fino a questo periodo le grandi catene di distribuzione erano riuscite a contenere gli aumenti e a ridurre l’impatto sulle tasche delle famiglie, con l’Invasione dell’Ucraina il prezzo degli alimenti è destinato a crescere. Questo accade perché l’Italia, vende e compra con entrambi i Paese in conflitto. Gli analisti temono, inoltre, che la situazione di tensione sul fronte ucraino imprima un duro colpo alle esportazioni. Specie per il grano. Questo perché secondo le stime del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (usda), la Russia è il più grande esportatore di grano al mondo, seguita al quarto posto dall’Ucraina. I due paesi sono i protagonisti del 29% del commercio globale di grano, quasi il 20% delle esportazioni di mais e l’80% delle esportazioni di olio di girasole. Occorre precisare però che l’Italia non acquista grano principalmente dall’Ucraina, ma acquista un gran numero di fertilizzanti dalla Russia.
Anche l’aumento del gas e dei trasporti influisce
C’è poi da non sottovalutare l’aumento del gas, della benzina per trasportare il grano e il fertilizzante. Appare chiaro come gli effetti sull’economia saranno negativi. A pesare saranno anche le sanzioni inflitte alla Russia, che colpiranno il commercio.
Crisi in Ucraina: cosa cambierà dunque al supermercato?
Sicuramente i settori alimentari e ortofrutticoli a partire da pane, pasta, polenta e mais saranno i più colpiti. Il grano subirà un aumento del +5,7% dei costi, mentre per il mais e la soia i rincari saranno del +5,5% e +2,87%. Se per l’aumento del grano a rimetterci saranno i prezzi di pasta, pane, biscotti e prodotti di pasticceria, per il mais il rincaro riguarderà la carne.
Già nelle prossime settimane, potremmo iniziare a vedere dei prezzi più alti per alcuni prodotti che acquistiamo al supermercato (pane, pasta, carne, verdure). Le associazioni dei consumatori hanno parlato di rischio carestia futuro. Insomma, una vera e propria stangata per i consumatori che, per gli italiani adepti per definizione alla dieta mediterranea, si tradurrebbe perfino in un incubo.